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sabato 4 ottobre 2008

Chitarre in mostra ad Alessandria

di Francesco Mastrorizzi

Resterà aperta fino al 19 ottobre 2008 al Palazzo del Monferrato di Alessandria la mostra "La chitarra. Quattro secoli di capolavori", che si pone lo scopo di raccontare la storia di uno degli strumenti più amati, apprezzati e suonati della storia, che nell’arco degli ultimi quattro secoli si è evoluto sensibilmente, adattandosi alle esigenze e ai cambiamenti della musica. Nonostante sia esiguo il numero di chitarre sopravvissute al tempo, si è riusciti a raccogliere settantuno splendidi esemplari, tra i più rilevanti oggi conservati, anche grazie al contributo di prestigiosi musei internazionali e appassionati collezionisti privati. Sono stati selezionati strumenti raffinati, unici per la qualità costruttiva, ma anche chitarre appartenute a personaggi celebri, da musicisti di fama come Niccolò Paganini o Mauro Giuliani, a esponenti di famiglie reali, quali la Regina Margherita di Savoia. A impreziosire la mostra troviamo inoltre una chitarra realizzata da Antonio Stradivari, il più celebre liutaio di tutti i tempi.
Il percorso espositivo è distribuito su due piani ed è articolato in tredici sezioni, ciascuna dedicata a un periodo storico e a un’area geografica. Fa eccezione la prima sezione, dedicata in generale alla chitarra barocca europea, che costituisce la parte della mostra di maggior impatto estetico. Nel Seicento la chitarra era, infatti, oltre che uno strumento musicale molto diffuso nelle corti, anche un raffinato oggetto d’arte. Sono presenti, dunque, dei preziosi manufatti, ottimamente conservati, decorati con materiali e intarsi ricercati.
Le sezioni dalla due alla quattro sono dedicate al periodo relativo alla seconda metà del Settecento, partendo dall’Italia, dove probabilmente la chitarra subì una fondamentale trasformazione, ovvero l’aggiunta della sesta corda, tratto che tuttora la caratterizza, passando dalla Francia, catalizzata intorno a Parigi, per concludersi con la Spagna, dove l’importanza della musica popolare rese la chitarra uno strumento dalle peculiarità proprie.
Le successive cinque sezioni costituiscono un altro nucleo cronologicamente unitario, che comprende il periodo relativo alla prima metà dell’Ottocento. Accanto a Italia, Francia e Spagna, nazioni rimaste punto di riferimento importante, si inseriscono anche l’Austria e l’Inghilterra, in quanto Vienna e Londra rappresentarono un allettante richiamo nonché un potente motore di sviluppo per la liuteria e per la chitarra.
La parte finale della mostra, con le ultime quattro sezioni, si concentra sul periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Decaduta la passione per la chitarra con la fine dell’Impero in Austria e passata la moda per le sei corde in Inghilterra, rimasero Italia, Francia, Spagna e Germania le nazioni guida nel mondo della liuteria. Per venire incontro alle esigenze della musica colta, i liutai approfondirono in questi anni la sperimentazione sulle chitarre, soprattutto allo scopo di aumentarne la potenza sonora.
A rendere più chiara al visitatore la parabola storica, inevitabilmente sintetizzata nella mostra, è stato allestito a metà del percorso espositivo, al piano terra, un vero e proprio laboratorio di liuteria, dove alcuni maestri illustrano ai visitatori le diverse fasi di costruzione di una chitarra.

La Chitarra - Quattro secoli di capolavori
Esposizione di strumenti dal XVII al XX secolo
Alessandria, Palazzo del Monferrato
20 settembre - 19 ottobre 2008

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