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domenica 21 giugno 2009

Luca Bellaccini nella Chiesa di S.Agostino a Montalcino

Comunicato stampa

Il 27 giugno verrà inaugurata in seno al polo museale montalcinese e precisamente all’interno della chiesa di Sant’Agostino la mostra “Rotoli” del pittore Luca Bellaccini. Nata da un’idea del Comitato Scientifico del Museo, questa esposizione temporanea promossa dal Comune di Montalcino (SI), dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Provincie di Siena e Grosseto, dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, dalla Fondazione Musei Senesi e dalla Comunità Montana Val d’Orcia Amiata, è un evento doppiamente importante non solo per scoprire le emozionanti opere pittoriche di Bellaccini, ma anche per aprire nuovamente al pubblico Sant’Agostino.
L’esposizione, all’interno di una delle chiese più care ai montalcinesi, di un elevatissimo valore architettonico e pittorico, chiusa per lavori di restauro nel 1997 e mai più riaperta, vuole essere un modo per sottoporre all’attenzione collettiva la necessità di interventi urgenti per riportare questa chiesa al suo antico splendore. La costruzione riferibile al primo Trecento, ha una facciata divisa in due parti da una lista di pietra: quella inferiore è aperta da un portale cuspidato con pinnacoli laterali e cornice decorata a fogliette stilizzate; quella superiore appare frutto di restauro, con l'inserimento di un grande occhio con rosone. Le pareti della chiesa sono state affrescate da vari artisti senesi del XIV e del XV secolo, con Scene della Passione di Cristo e Storie della vita di Sant'Antonio Abate. Gli affreschi trecenteschi del coro con Storie di Sant'Agostino, Evangelisti e Dottori della Chiesa sono attribuiti a Bartolo di Fredi. L’apertura in condizioni difficili e l’inserimento al suo interno di una mostra importante mirano a sensibilizzare l’attenzione collettiva verso degli interventi necessari non più rinviabili. L’Amministrazione Comunale, la Curia, la Soprintendenza si stanno attivando per trovare una possibile soluzione. E’stato investito dell’urgenza anche il ministero dei Beni Culturali che ha manifestato una certa apertura per trovare una soluzione. I montalcinesi e la collettività sperano in una soluzione definitiva.
La mostra: un cammino figurativo caratterizzato da messaggi vigorosi e nello stesso tempo raffinati, quello allestito con minuziosa cura all’interno di Sant’Agostino, oltremodo originale, il quale si avvale anche di supporti multimediali che lo rendono innovativo e dinamico. L’itinerario espositivo si articola attraverso ventuno opere, nelle quali il colore e la materia sembrano dialogare e fondersi tra di loro ed altresì trovare un dinamico ed intelligente legame con l’ambiente artistico che le circonda. Una rarefatta armonia che mira ad evocare sensazioni intense ed autentiche come lo stile dell’artista. Un’arte, quella di Luca Bellaccini libera da schemi, nella quale l’emozione si identifica con diverse realtà, dove la mente e l’interiorità comandano istantaneamente la sua mano e lo spingono a deporre sulla superficie pittorica le impressioni ricevute dal suo stato d’animo, trasmettendo in ogni sua opera il vigore del suo animo sensibile.
Luca Bellaccini nasce a Siena nel 1961, inizia a dipingere da adolescente guidato dal padre con il quale condivideva la stessa passione per l’arte. Nel 1983 realizza la sua prima personale. Studia restauro e nel 1986 entra a far parte di un prestigioso gruppo fiorentino di restauro affreschi e dipinti su tela. Dal 1993 lavora in proprio con un suo laboratorio di restauro, che opera per Fondazioni, Soprintendenze, Enti pubblici e privati. L’intenso e lungo periodo dedicato al restauro, non ha interrotto lo studio e la ricerca pittorica, bensì il contatto con i materiali costituenti le opere restaurate hanno provocato in lui l’erompere di una creatività plastica e cromatica che caratterizza anche le opere presenti nella mostra “Rotoli”.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Duplici i motivi per visitarla: un’esposizione accattivante e l’inserimento in un contesto chiuso, da più di un decennio, quasi un cantiere, custode però di grande valori sia emotivi che storici artistici.

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