La costruzione del palazzo, nei pressi della Fontana di Trevi, è stata datata alla fine del XVI secolo e attribuita a seguaci del celebre Giacomo Dalla Porta. L’edificio commissionato dalla famiglia Vaini non era sufficientemente prestigioso poiché, come risulta dai documenti, quando i Carpegna lo acquistarono negli anni trenta del Seicento, ne decisero immediatamente la trasformazione e l’ampliamento. Per quanto riguarda la ristrutturazione del palazzo, questa può essere riferita al periodo che va dal 1638 al 1647. Dai disegni rimasti, si può comprendere che, purtroppo, ben poco è stato eseguito del progetto dell’architetto ticinese. Spettano a Francesco Borromini, su richiesta del conte Ambrogio Carpegna, da poco proprietario dell’immobile, il grande scalone a lumaca, il porticato interno, il cortile e soprattutto il sorprendente portale d’ingresso interno. Quest’ultimo è caratterizzato da due colonne sostenenti altrettante cornucopie rovesciate alle cui estremità l’ovale alato è, con il volto della Medusa, un classico motivo che si riteneva allontanasse gli influssi malefici. Dai capitelli pende un festone di alloro e di fiori che insieme all’ornato superiore disegna un originale ovale. Dal 1932 il palazzo è sede dell’Accademia nazionale di san Luca, sorta nel 1577; l’antica istituzione trasferì dalla demolita sede dei santi Luca e Martina le opere che compongono la Galleria dell’Accademia di san Luca, tra cui dipinti di Raffaello, Jacopo Bassano, Guido Reni, Pietro da Cortona e Baciccia.
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martedì 5 gennaio 2010
Palazzo Carpegna in Roma
di Angela Delle Donne
La costruzione del palazzo, nei pressi della Fontana di Trevi, è stata datata alla fine del XVI secolo e attribuita a seguaci del celebre Giacomo Dalla Porta. L’edificio commissionato dalla famiglia Vaini non era sufficientemente prestigioso poiché, come risulta dai documenti, quando i Carpegna lo acquistarono negli anni trenta del Seicento, ne decisero immediatamente la trasformazione e l’ampliamento. Per quanto riguarda la ristrutturazione del palazzo, questa può essere riferita al periodo che va dal 1638 al 1647. Dai disegni rimasti, si può comprendere che, purtroppo, ben poco è stato eseguito del progetto dell’architetto ticinese. Spettano a Francesco Borromini, su richiesta del conte Ambrogio Carpegna, da poco proprietario dell’immobile, il grande scalone a lumaca, il porticato interno, il cortile e soprattutto il sorprendente portale d’ingresso interno. Quest’ultimo è caratterizzato da due colonne sostenenti altrettante cornucopie rovesciate alle cui estremità l’ovale alato è, con il volto della Medusa, un classico motivo che si riteneva allontanasse gli influssi malefici. Dai capitelli pende un festone di alloro e di fiori che insieme all’ornato superiore disegna un originale ovale. Dal 1932 il palazzo è sede dell’Accademia nazionale di san Luca, sorta nel 1577; l’antica istituzione trasferì dalla demolita sede dei santi Luca e Martina le opere che compongono la Galleria dell’Accademia di san Luca, tra cui dipinti di Raffaello, Jacopo Bassano, Guido Reni, Pietro da Cortona e Baciccia.
La costruzione del palazzo, nei pressi della Fontana di Trevi, è stata datata alla fine del XVI secolo e attribuita a seguaci del celebre Giacomo Dalla Porta. L’edificio commissionato dalla famiglia Vaini non era sufficientemente prestigioso poiché, come risulta dai documenti, quando i Carpegna lo acquistarono negli anni trenta del Seicento, ne decisero immediatamente la trasformazione e l’ampliamento. Per quanto riguarda la ristrutturazione del palazzo, questa può essere riferita al periodo che va dal 1638 al 1647. Dai disegni rimasti, si può comprendere che, purtroppo, ben poco è stato eseguito del progetto dell’architetto ticinese. Spettano a Francesco Borromini, su richiesta del conte Ambrogio Carpegna, da poco proprietario dell’immobile, il grande scalone a lumaca, il porticato interno, il cortile e soprattutto il sorprendente portale d’ingresso interno. Quest’ultimo è caratterizzato da due colonne sostenenti altrettante cornucopie rovesciate alle cui estremità l’ovale alato è, con il volto della Medusa, un classico motivo che si riteneva allontanasse gli influssi malefici. Dai capitelli pende un festone di alloro e di fiori che insieme all’ornato superiore disegna un originale ovale. Dal 1932 il palazzo è sede dell’Accademia nazionale di san Luca, sorta nel 1577; l’antica istituzione trasferì dalla demolita sede dei santi Luca e Martina le opere che compongono la Galleria dell’Accademia di san Luca, tra cui dipinti di Raffaello, Jacopo Bassano, Guido Reni, Pietro da Cortona e Baciccia.
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