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giovedì 25 marzo 2010

Mare Clausum, Mare Liberum

di Angela Delle Donne

Mare Clausum Mare Liberum, la pirateria en la America Española è la mostra che fino a maggio 2010 sarà ospitata presso l’Archivio General de Indias in Siviglia. Si tratta di un percorso documentario tratto dagli oltre ottanta milioni di pagine originali di documenti storici, un percorso che riguarda la pirateria al tempo della colonizzazione spagnola dei territori americani. Le sezioni sono tante, tra cui: la pirateria nel nuovo mondo, le guerre franco-spagnole, i corsari inglesi, l’organizzazione difensiva contro la pirateria, il dominio spagnolo e la pirateria nel cinema e nella letteratura.
La mostra prevede anche la visione di un video descrittivo della storia dell’edificio che ospita l’Archivio General. La struttura fu iniziata nel 1584 con l’intendo di ospitare le attività commerciali tra il vecchio continente ed il nuovo mondo e prima ancora di essere concluso, il palazzo era luogo dei tanti traffici che affollavano la città. Quando nel 1680 il centro della attività commerciali fu spostato a Cadiz, il palazzo cadde in disuso e solo nel 1785 prende vita l’archivio dei documenti. Così, ad oggi, l’Archivio de Indias è diventato la memoria del nuovo mondo, custodendo le corrispondenze di Cristoforo Colombo, i documenti della casa reale, i trattati di pace e gli accordi, bolle papali e tanto altro materiale documentario di recente acquisizione.
I documenti esposti raccontano tre secoli di storia dei traffici marittimi della Spagna e degli assalti subiti durante la navigazione. Ed insieme ai documenti trovano spazio piccoli plastici delle fortezze spagnole in America, ricostruzioni delle imbarcazioni, armature e piccoli cannoni da guerra, lungo le pareti ritratti dei comandanti e delle personalità importanti, cimeli delle conquiste ed una piccola sezione delle porcellane della compagnia delle Indie realizzati in Cina.
Nella sezione dedicata ai pirati nella letteratura e nel cinema troviamo locandine di film e libri che raccontano storie di fantasia e di realtà. Il percorso è concluso dal plastico dell’intero edificio dell’archivio.

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