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domenica 13 marzo 2011

La vita facile

di Angela Delle Donne

Storia a tre fra Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Vittoria Puccini, il film si divide tra Roma e il Kenia in un rincorrersi di fughe dal proprio presente e dalle proprie responsabilità. Compagni di gioco, i tre si ritrovano a giocare l’uno con la vita degli altri e non riescono a venir fuori dalla vischiosità del rapporto che intercorre fra di loro. I due protagonisti maschili vestono i panni di medici che conducono vite professionali diametralmente opposte e che sono legate dal filo rosso dalla protagonista femminile che dapprima si lascia affascinare dalle scelte eroiche di un medico di prima linea, Accorsi; e poi sceglie spudoratamente il fascino di una vita incentrata su cene, abiti firmati e gioielli scintillanti offerti dall’altro medico, Favino, che ha scelto la carriera nelle cliniche private. Il finale a sorpresa ribalta e conferma l’imprevedibilità della capacità di decidere delle proprie vite che spesso rimangono incatenate in superficialità squallide, quali possono essere quelle che identificano Ginevra – la protagonista femminile – che piange di amarezza e rancore come una bambina piccola alla quale hanno rubato la bambola più bella. Il giovane regista, Lucio Pellegrini, non si lascia ammaliare dal successo facile e cerca di sorprendere lo spettatore cercando di anticiparne le conclusioni ed i tentativi di pensare ad un epilogo. Qui lo troviamo a dirigere una commedia, come ha già fatto altre volte con i comici Paolo e Luca; ma è anche noto per aver portato al cinema un film sui fatti di Genova del 2001.

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