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lunedì 29 ottobre 2012

Cibic&Partners e i progetti che guardano al futuro

di Marianna Zaccagnino

Un tema sempre più attuale, sia per la crescente coscienza ambientale che per la necessità di risparmiare sui costi energetici, è la bioarchitettura, che si pone come obiettivo primario la sostenibilità e l’equilibrato rapporto tra ambiente e costruito, dimostrando che si possono progettare e costruire case belle da vedere e da vivere.
Aldo Cibic, un nome importante del design made in Italy, Tommaso Corà e il centro di ricerca Cibicworkshop hanno espresso questa filosofia, sperimentando sistemi di costruzione antisismici con materiali a bassa impronta ecologica. Ne è un esempio il progetto “Coltivare una casa”, un alloggio costruito in legno, calce e canapa (fibra vegetale prodotta anche in Italia fino alla metà del secolo scorso). Si tratta di una vera abitazione di 70mq biocompatibile ad emissioni zero, realizzata con mattoni bio, che costituiscono un buon isolante acustico e termico, regolano l’umidità, evitano la formazione di muffe e la dispersione del calore con un notevole risparmio di energia. Inoltre sono riciclabili, si possono frantumare e reimpastare con acqua e calce, a fine ciclo sono biodegradabili – quindi non creano inquinamento –, ed in più posseggono la capacità di assorbire CO2, grazie alle caratteristiche biologiche delle materie prime di cui sono costituiti. Un nuovo modo di creare edifici funzionali ed esteticamente innovativi, sfruttando le potenzialità di un materiale tradizionale in veste moderna. Tra le peculiarità, una certa quantità di impianti, alcuni combinabili tra loro: un generatore eolico, pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, un impianto a biomassa per il riscaldamento, un impianto geotermico, un impianto per il recupero delle acque piovane. Ma non è solo questo. All’interno: impianto radiante a pavimento, illuminazione a led per un bassissimo consumo energetico, arredi realizzati con materiali sostenibili e di riciclo e infine il water sottovuoto che permette di ridurre di trenta volte la quantità d’acqua attualmente utilizzata per il risciacquo, e per l’esterno una tenda solare contro l’irraggiamento ottenuta con materiali tecnici, un sistema di depurazione delle acque bianche al fine di irrigare il giardino e il tetto verde che risulta isolare d’estate e d’inverno.
“Coltivare una casa” è la combinazione di nuovissime e nuove tecnologie già in uso, ma con la proprietà di essere qui tutte riunite insieme a lavorare per un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita per un futuro più green.
Questo progetto non è l’unico studiato: la ricerca, che ha come ideale lo sviluppo sostenibile agricolo e residenziale, è proseguita nel workshop estivo 2012 con  “Coltivare una Comunità”, dove si è voluto dimostrare come la vita di una comunità possa avere un alto livello di condivisione ed essere finalizzata all’autosufficienza energetica ed alimentare.

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