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giovedì 15 novembre 2012

La chiesa madre di Ferrandina

di Francesco Mastrorizzi

Sorge nella collina materana il paese di Ferrandina, la cui fondazione, come indica una lapide affissa sul portone del Municipio, sarebbe da fissare nell’anno 1494 e da attribuire a Federico d'Aragona, che battezzò l’abitato in onore di suo padre, re Ferrante (o Ferrantino). Le origini di Ferrandina, tuttavia, possono essere fatte risalire all’VIII secolo a.C., epoca dei primi insediamenti Enotri.
Il centro storico è un luogo ricco di fascino e di storia, in cui si susseguono una serie di edifici sacri e civili di pregevole valore architettonico. Notevoli sono i conventi di Santa Chiara, San Francesco, San Domenico e quello dei Cappuccini. Molto belli sono anche alcuni palazzi nobiliari ornati di scaloni e portali di stile napoletano.
L’edificio più importante è sicuramente la chiesa madre di Santa Maria della Croce, che si affaccia su piazza Plebiscito, al centro del paese. Anche in questo caso non si hanno certezze sulla data di costruzione. Potrebbe essere stata edificata per volere dello stesso Federico d'Aragona. Tuttavia alcuni elementi architettonici, come le caratteristiche lobature delle trifore poste in alto ai lati del transetto, fanno pensare ad un precedente edificio di sapore bizantino, che potrebbe essere identificato con l’antica chiesa di San Lorenzo Martire. Questa sorgeva ad Uggiano, il centro abitato antecedente a quello di Ferrandina. Per le numerose trasformazioni e i notevoli ampliamenti subiti nel corso dei secoli, forti difficoltà si presentano nel leggere l'impianto primitivo del monumentale complesso.
La facciata del XVI secolo, su cui si aprono tre portali e tre rosoncini, risente negli schemi architettonici e nei motivi ornamentali di echi rinascimentali. Il portale centrale è fiancheggiato da due colonne istoriate; sul lato sinistro si vedono segni di bifore. L’interno, rifatto nel Settecento, è a tre navate e si presenta in stile barocco. La trabeazione della navata centrale sorregge fasci d’archi a botte. Sopra ogni arcata vi è una finestra arcuata e tale fila superiore di finestre si ripete nelle navate minori. Seguendo un sistema di copertura barocca, su ogni campata ci sono cupolette ellittiche, simili a quella della cupola centrale.
L’abside custodisce un coro ligneo intagliato, un organo a canne e, in alto a sinistra e a destra le sculture lignee di Isabella Del Balzo e di Federico d’Aragona, attribuite ad Altobello Persio, di Montescaglioso. L’altare maggiore (1777) è in marmi policromi ad intarsio. Una statua in legno della Madonna col Bambino, datata 1530, è seduta su un monumentale sedile ligneo dorato con baldacchino. Nell’ufficio parrocchiale si nota l’affresco della Crocifissione, del XVII secolo, del pittore Andrea Miglionico (pittore doc. 1663-1710).
Nella chiesa è custodita una reliquia del Legno Santo di Croce, all’interno di una stauroteca provvista del più antico bollo dell'arte degli orafi di Napoli rinvenuto in Basilicata e databile alla metà del XV secolo. Secondo la tradizione, si tratta di un pezzo di legno della Croce su cui morì Gesù Cristo. La reliquia è particolarmente venerata il 14 settembre, festa liturgica dell'Esaltazione della Santa Croce.

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