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lunedì 8 settembre 2014

Quel giuramento ripetuto quattro volte

di Carlo Maria Nardiello

Uno dei primi interessi di un qualsivoglia regnante, dall’antichità ad oggi, è stato quello di garantire continuità alla propria dinastia. Dietro tale necessità è del tutto assente il concetto di fedeltà coniugale, ma solo il riconoscimento ufficiale da parte del padre della progenie. 
Nei secoli spesso la storia è stata scritta da “affari di letto” anziché dalla ragion di Stato. 
Il caso di Federico II, eroe a metà tra leggenda e storia, non fa eccezione: in 56 anni di vita l’imperatore si è unito in matrimonio quattro volte, sin dalla giovanissima età. Nel 1209 (appena quindicenne) sposa Costanza d’Aragona, dietro l’accurata regia del pontefice Innocenzo III, convinto che l’unione dello Svevo con un’ultracattolica possa avvicinare la corona alla Chiesa. Enrico VII è il primo figlio riconosciuto dal colto Federico.
Segue Jolanda di Brienne, sposa tredicenne dell’imperatore, il quale durante la prima notte di nozze alla moglie preferisce la di lei cugina, Anais. Nonostante la scarsa avvenenza della giovane moglie, nascono Corrado IV e Margherita; la morte dell'imperatrice sopraggiunge per cause legate al parto, dopo appena tre anni di matrimonio.
Isabella d'Inghilterra.
Affresco della chiesa rupestre di S. Margherita in Melfi 
Altra unione derivante da interessi diplomatici è quella con Isabella d’Inghilterra, sorella di Enrico III. Dal breve matrimonio nasce Enrico (detto Carlotto), poco fortunato nonostante i natali: muore giovanissimo. Dopo sei anni di matrimonio, per la terza volta in pochi anni Federico segue il corteo funebre per la consorte. 

Bianca Lancia con Federico II.
Miniatura del Codex Palatinus Germanicus 848
Bianca Lancia può senza dubbio dirsi l’unico vero amore di Federico. Il primo incontro è attestato al tempo del secondo matrimonio. Dal 1225 all’ufficializzazione del quarto, e ultimo, giuramento di fedeltà coniugale i due hanno una relazione più o meno clandestina. Voci circa la relazione tra i due circolano ampiamente negli ambienti di corte. Nasce Costanza, figlia adorata dal re, e soprattutto Manfredi: secondo alcuni ci sarebbe stata anche una seconda figlia tra i due, Violante. A metà fra leggenda e storiografia si colloca una vicenda legata alla gravidanza di Manfredi. Fra i primi a mettere in circolo tale storiella è padre Bonavetura da Lama, secondo il quale a causa dell’accecante gelosia del suo amante, Bianca vien rinchiusa in una torre del castello di Gioia del Colle. Alla gelosia, come spesso capita, si aggiunge la paura dell’infedeltà e per ripicca, o per disperazione, la bella cortigiana taglia i propri seni e li manda in consegna all’amante e sovrano, insieme con il neonato, su di un vassoio d’argento. Da quel dì, nella Torre dell’imperatrice, tutte le notti si odono lamenti sottili ma strazianti: sarebbe Bianca che ancora non ha digerito l’offesa.

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