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giovedì 23 aprile 2015

Arte e Vino

[Comunicato stampa] Grappoli, calici che si intrecciano in brindisi ideali, in segno di comunione e di fratellanza, cascate di tralci e di pampini, Cristo che sottrae la vite e il suo frutto al Tempo assicurandone l’eternità; putti vendemmianti, menadi e satiri in travolgenti processioni e Bacco ebbro, Bacco in Trionfo, Bacco con Arianna, Bacco giovane e bello oppure vecchio e disfatto dal bere e dagli eccessi; e poi la fatica dell’uomo, il lavoro nei campi, il raccolto e il risvolto bucolico e agreste; il ciclo delle stagioni, il senso della terra, il rito del convivio, la gioia della festa, la “natura in posa”: immagini tra sacro e profano, racconti, allegorie, metafore, paesaggi, stati d’animo; il caleidoscopico universo delle rappresentazioni del vino nell’arte attraverso i secoli – pittura, scultura, arti decorative – viene messo in scena per la prima volta in una mostra colossale , che a Verona chiama a raccolta 184 opere da oltre 90 prestatori italiani e stranieri e 51 studiosi, tra curatori, membri del comitato scientifico, autori di testi e schede in catalogo.
Un viaggio affascinante che nasce dall’incrocio tra due eccellenze, due punte di diamante della nostra cultura e della nostra storia, due simboli dell’Italia nel mondo: l’arte e il vino.
In occasione e in relazione con Expo 2015 dedicato al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, Verona, la città che da quasi cinquant’anni ospita la più importante fiera del vino italiano, promuove dall’11 aprile al 16 agosto 2015 a Palazzo della Gran Guardia – nel cuore della città scaligera – uno degli eventi culturali più significativi, una delle più importanti e originali mostre in programma nel nostro Paese per l’atteso appuntamento internazionale, insieme alla Provincia Autonoma di Trento–Assessorato alla cultura, Veronafiere, il Mart-Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e il Museo Statale Ermitage. Prodotta e organizzata da Villaggio Globale International e da Skira editore, con il sostegno di Fondazione Cariverona e di Trentino Marketing, il contributo di altri importanti Enti pubblici e privati – Amia, Acqueveronesi, Corsorzio Zai–Interporto, Quadrante Europa, AMT Verona, Banco Popolare, Cofely, Veronamercato – e di un gruppo prestigioso di wine sponsor come Allegrini, Corte Giara, Feudi di San Gregorio, Poggio al Tesoro–Bolgheri, Trento DOC, Valle Reale e Villa Sandi, la mostra è curata da Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa. Con il supporto di un prestigioso comitato scientifico costituito da esperti dei diversi periodi e ambiti artistici – Irina Artemieva, Carlo Bertelli, Maia Confalone, Eugenio La Rocca, Stéphane Loire, Antonio Natali, Fernando Rigon, Fernando Mazzocca, Wolfgang Prohaska, Attilio Scienza – essa nasce dunque con l’obiettivo di indagare sotto nuova luce e valorizzare un soggetto e un tema, il vino appunto, la cui storia antichissima abbraccia le grandi civiltà del passato e ha radici profonde nella tradizione italiana . Un’eccellenza che ha segnato indelebilmente anche la nostra cultura artistica, divenendo soggetto ispiratore di grandi maestri.
L’immagine del vino nelle sue diversificate e variegate forme e interpretazioni è da sempre una presenza costante nelle opere d’arte, dalla pittura alla scultura fino alle arti decorative , ed è intorno a questo elemento di assoluto valore identitario che si è voluto disegnare un progetto espositivo innovativo e di grande suggestione. È l’occasione per narrare, grazie a testimonianze preziose dell’arte provenienti dai principali musei e collezioni internazionali, l’approccio degli artisti con questo soggetto, traducendone i mutamenti, le sfaccettature, le simbologie, in un excursus che presenta opere dal Cinquecento al Novecento: dalle suggestioni dell’antico e del Rinascimento alla forza barocca del Seicento, al Settecento seduttivo e mondano, alla vita borghese dell’Ottocento, sino alle espressioni più moderne o astratte del XX secolo.
Una mostra corale, un grande affresco, florilegio scoppiettante di colori luci e suoni, che suggerirà anche una liaison evocativa tra le scuole artistiche regionali italiane e i territori della produzione vinicola, a mostrare come vino e arte siano entrambi espressioni della cultura e dell’identità dei luoghi. Quindi, se pure si concentrerà sulle molteplici espressioni dell’arte italiana che hanno colto l’essenza di questo soggetto in tante manifestazioni – nella mitologia, nella religione, nel mondo dei sentimenti, della convivialità e del lavoro – non mancherà di proporre anche un affascinante e intenso dialogo tra le creazioni artistiche italiane e quelle di artisti stranieri che hanno avuto uno stretto rapporto con l’Italia, sia culturale sia di vera e propria frequentazione.
Dunque Lorenzo Lotto, Tiziano, Guido Reni, Luca Giordano, Annibale Carracci, Giuseppe Maria Crespi ma anche Peter Paul Rubens, Jusepe Ribera, Nicolas Poussin, Jacob Jordaens; e poi, Giulio Carpioni, Pietro Longhi, i Bassano, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Tiepolo, Philipp Hackert, Gerrit van Honthorst, Philippe Mercier, Nicholas Tournier e, via via, fino a Morbelli, Nomellini, Inganni, De Pisis, Depero, Morandi, Guttuso, Picasso, per citare alcuni degli artisti in mostra.
Vi è una relazione inevitabile tra i sensi dell’uomo e il vino: dal tatto, quando la mano afferra il bicchiere, all’olfatto che ne coglie le fragranze, alla vista che ne osserva le rifrangenze, al gusto che lo assapora, fino anche all’udito, in quanto esso diventa momento di convivialità, incontro, e quindi di dialogo. Gli artisti si sono fatti interpreti di questo dialogo in immagine, cogliendone le sfumature in un linguaggio fatto di luce, materia e colore. Dopo alcune “Suggestioni dall’antico” che testimoniano l’esistenza e la penetrazione della cultura del vino in queste terre fin dagli Etruschi – tanto che il termine “vino” appare nella bronzea Tabula Cortonensis, terzo testo etrusco per lunghezza esposto eccezionalmente in mostra – il percorso espositivo condurrà dalla sezione del “Vino e Sacro”, con i racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento interpretati dall’estro e dal pennello dei grandi maestri, al “Mito”, ove spicca l’ambivalente figura di Bacco dio dell’ebbrezza e della follia, ma anche del lavoro e della produttività della terra e protettore delle arti e della creatività; fino alla sezione dedicata al lavoro, allo scorrere delle stagioni, ai piaceri dell’incontro.
Una mostra emotiva, fatta di colori e sapori che, a volo d’uccello, da un secolo all’altro, farà vivere l’incontro con capolavori d’arte e grandi artisti, per tratteggiare una storia antica, profondamente legata alla nostra terra, al lavoro e alla creatività dell’uomo.
La mostra sarà accompagnata da catalogo Skira e il biglietto includerà il servizio di audioguida. Particolari inoltre gli eventi e le iniziative promosse “tra arte vino”: a partire dalla presenza, accanto al bookshop – nella sede espositiva affacciata sulla bellissima Piazza Bra di Verona – di un wine shop in cui acquistare i vini delle aziende sostenitrici dell’evento e di uno spazio degustazione che proporrà al pubblico abbinamenti tra prestigiose etichette vinicole e i prodotti doc e dop della migliore tradizione locale.

Titolo: Arte e Vino
Sede: Palazzo della Gran Guardia, Verona
Periodo: 11 aprile - 16 agosto 2015
Orari: lunedì-giovedì, sabato-domenica ore 9.30-20.30, venerdì ore 9.30-22.30 (chiusura biglietteria un’ora prima)
Biglietti: intero € 12,00, ridotto € 9,00

Immagine: Sebastiano Ricci, Baccanale in onore di Pan, 1716, olio su tela, cm 84x100, Venezia, Gallerie dell’Accademia.

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