Da metà luglio alla fine di agosto nei fine settimana si svolge nel suggestivo scenario di Campomaggiore Vecchia, un borgo abbandonato della provincia di Potenza, uno spettacolo dal nome “La città dell’Utopia – in una città fantasma rivive il sogno di una notte infinita”. La regia è di Giampiero Francese; e viene narrata la storia di un soldato che ritorna al suo paese natio dopo una estenuante guerra. Nel ritornare non riconosce più nulla, tutto è trasformato poiché una frana – 1885 – ha stravolto le fisionomia del borgo e la vita della sua sposa, che pur di non abbandonare la loro casa si è lasciata morire. Così, costretto a fare i conti con la dura realtà, si ritrova in un sogno fantastico realizzato in una notte fatta di incontri magici: il Conte Rendina, il parraco, Orbis – figlio della terra - , la Sibilla tessitrice – tramite tra l’umano ed il divino -, la Luna. Piano piano i compagni magici del soldato lo conducono dagli incubi della guerra al sogno della ricostruzione della Città dell’Utopia. Così partendo da un episodio di storia reale, lo spettacolo restituisce temporaneamente luce magica ad un sito pressoché abbandonato e dimenticato. Lo spettacolo si avvale dell’utilizzo della danza aerea, che tra i ruderi della antico borgo, crea effetti spettacolari e pittoreschi; un corpo di ballo, un coro di bambini, effetti scenografici e di luci. Le danze, le musiche ed i personaggi catapultano lo spettatore nel mondo fantastico dei sogni e dell’impossibile che può diventare realtà attraverso gli occhi del cuore.
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giovedì 22 luglio 2010
La città dell’Utopia
di Angela Delle Donne
Da metà luglio alla fine di agosto nei fine settimana si svolge nel suggestivo scenario di Campomaggiore Vecchia, un borgo abbandonato della provincia di Potenza, uno spettacolo dal nome “La città dell’Utopia – in una città fantasma rivive il sogno di una notte infinita”. La regia è di Giampiero Francese; e viene narrata la storia di un soldato che ritorna al suo paese natio dopo una estenuante guerra. Nel ritornare non riconosce più nulla, tutto è trasformato poiché una frana – 1885 – ha stravolto le fisionomia del borgo e la vita della sua sposa, che pur di non abbandonare la loro casa si è lasciata morire. Così, costretto a fare i conti con la dura realtà, si ritrova in un sogno fantastico realizzato in una notte fatta di incontri magici: il Conte Rendina, il parraco, Orbis – figlio della terra - , la Sibilla tessitrice – tramite tra l’umano ed il divino -, la Luna. Piano piano i compagni magici del soldato lo conducono dagli incubi della guerra al sogno della ricostruzione della Città dell’Utopia. Così partendo da un episodio di storia reale, lo spettacolo restituisce temporaneamente luce magica ad un sito pressoché abbandonato e dimenticato. Lo spettacolo si avvale dell’utilizzo della danza aerea, che tra i ruderi della antico borgo, crea effetti spettacolari e pittoreschi; un corpo di ballo, un coro di bambini, effetti scenografici e di luci. Le danze, le musiche ed i personaggi catapultano lo spettatore nel mondo fantastico dei sogni e dell’impossibile che può diventare realtà attraverso gli occhi del cuore.
Da metà luglio alla fine di agosto nei fine settimana si svolge nel suggestivo scenario di Campomaggiore Vecchia, un borgo abbandonato della provincia di Potenza, uno spettacolo dal nome “La città dell’Utopia – in una città fantasma rivive il sogno di una notte infinita”. La regia è di Giampiero Francese; e viene narrata la storia di un soldato che ritorna al suo paese natio dopo una estenuante guerra. Nel ritornare non riconosce più nulla, tutto è trasformato poiché una frana – 1885 – ha stravolto le fisionomia del borgo e la vita della sua sposa, che pur di non abbandonare la loro casa si è lasciata morire. Così, costretto a fare i conti con la dura realtà, si ritrova in un sogno fantastico realizzato in una notte fatta di incontri magici: il Conte Rendina, il parraco, Orbis – figlio della terra - , la Sibilla tessitrice – tramite tra l’umano ed il divino -, la Luna. Piano piano i compagni magici del soldato lo conducono dagli incubi della guerra al sogno della ricostruzione della Città dell’Utopia. Così partendo da un episodio di storia reale, lo spettacolo restituisce temporaneamente luce magica ad un sito pressoché abbandonato e dimenticato. Lo spettacolo si avvale dell’utilizzo della danza aerea, che tra i ruderi della antico borgo, crea effetti spettacolari e pittoreschi; un corpo di ballo, un coro di bambini, effetti scenografici e di luci. Le danze, le musiche ed i personaggi catapultano lo spettatore nel mondo fantastico dei sogni e dell’impossibile che può diventare realtà attraverso gli occhi del cuore.
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