Un concorso ha già individuato 96 archeologi e 101 architetti, ma il taglio del 10%, previsto dalla legge di stabilità -ex finanziaria, insieme al prolungamento del blocco del turn over ne impediscono l’assunzione. “Dovremmo poter assumere almeno, e dico almeno, 50 architetti e 80 archeologi per far fronte all’emergenza” ha dichiarato il Ministro Sandro Bondi riferendo in parlamento sul crollo della casa dei Gladiatori di Pompei. Ci sono, sono pronti, qualificati e titolati, esaminati e classificati nella graduatoria di merito di un recentissimo concorso appunto, indetto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, ma una norma nazionale (Decreto Legge n. 194/2009 convertito, con modifiche, in legge n. 25/2010) ha previsto il dimagrimento percentuale di tutti i dicasteri, un taglio che è stato quantificato nel 10% delle dotazioni organiche. Un taglio, al momento, indisciplinato e indiscriminato che preclude, nei fatti, la possibilità non solo di effettuare l’affiancamento delle nuove generazioni di archeologi e architetti a quelle di coloro che via via stanno andando in pensione, forse l’ultima occasione che si presenta per garantire la “trasmissione del sapere”, ma anche di effettuare quantomeno il turn over. Il bando di concorso è quello pubblicato il 18/07/2008 (DD 14/07/2008), che prevedeva l’assunzione di complessive 100 unità di posizione economica C1, scelte tra architetti, archeologi, storici dell’arte, archivisti, bibliotecari e amministrativi. Tra questi, 30 erano i posti riservati agli archeologi e 50 agli architetti. Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali pervennero rispettivamente 5.551 e 3.353 domande di partecipazione. Le prove concorsuali si sono concluse nel gennaio 2010 e le assunzioni dei vincitori hanno avuto luogo a partire dall’aprile scorso. Oltre ai vincitori, il Ministero approva e pubblica le graduatorie generali regionali di merito, dichiarando quindi idonei, 96 archeologi 101 architetti. Tutti sono laureati, tutti hanno specializzazione e/o dottorato di ricerca, tutti hanno esperienze pluriennali di collaborazione con Soprintendenze, Università e Istituti di Ricerca, tutti hanno superato un concorso che ha verificato la loro preparazione, oltre che nelle discipline tecniche di competenza, anche sull’ordinamento e sulle competenze del Ministero, sul Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, sul diritto pubblico, privato, comunitario e penale e sulla conoscenza di una lingua straniera. Ad Aprile scorso c’è stata l’assunzione dei vincitori, ma contestualmente anche un’impennata delle richieste di pensionamento e si è iniziato a fare i conti “di chi va e chi resta”, ma non di “chi arriva”, perché il taglio del 10% non permette di effettuare assunzioni. Stanno scomparendo dunque le professionalità in grado di valutare scientificamente lo stato dei Beni e di definire la necessità e l’urgenza di un intervento strategico e tempestivo, stanno scomparendo gli addetti al controllo e alla tutela del territorio. Si sta dissolvendo quel livello di competenza e conoscenza che ha fatto delle nostre Soprintendenze quelle strutture tecnico-scientifiche apprezzate e imitate all’estero. Tutto questo sta scomparendo in un momento in cui è stato detto essere vitale la razionalizzazione e l’ottimizzazione delle risorse. L’emergenza riguarda in pari misura i Beni Artistici, gli Archivi e le Biblioteche i cui uffici si stanno svuotando delle professionalità competenti, con le stesse dinamiche e le stesse conseguenze descritte per archeologi e architetti. L’emergenza riguarda la sicurezza e la pubblica fruizione di musei, aree archeologiche biblioteche e archivi, costantemente a rischio chiusura o privatizzazione per l’assenza di personale sufficiente. Il concorso sopra menzionato, bandito per far fronte alle gravi carenze di personale, ha dichiarato idonei anche professionisti tra funzionari amministrativi, archivisti, storici dell’arte, bibliotecari, calcografi e assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico (anche loro più che titolati). È necessario rilanciare l’attività istituzionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nei diversi settori in cui si articola e per farlo non si può che ripartire dalle persone, persone che lo stesso Ministero ha già scelto e selezionato.
Comitato vincitori e idonei concorso MIBAC 500 posti
Segreteria organizzativa c/o Dott.ssa Gianfranca Salis
Via Managheri 19
08025 Oliena (NU)
mail: comitatoconc500mibac@tiscali.it
Specchietto riassuntivo relativo ai recenti Concorsi Pubblici per esame a 500 posti presso l’amministrazione centrale e periferica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali banditi il 14 luglio 2008.
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