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martedì 11 gennaio 2011

Cosa Vostra

AMACI, alla luce dei tagli alla cultura previsti dalla Finanziaria 2011, promuove una campagna di sensibilizzazione pubblica a sostegno dell’arte contemporanea attraverso la realizzazione di undici “manifesti” proposti da undici artisti italiani.
Carla Accardi, Stefano Arienti, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Marisa Merz, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi e Francesco Vezzoli hanno risposto all’invito mettendo le loro creazioni a sostegno dell’arte del nostro tempo.

“COSA VOSTRA. L’arte del presente è l’anima del futuro: nutriamola”.

Questo è il titolo scelto per la campagna promossa dall’AMACI con la quale i musei associati hanno voluto ribadire al pubblico la natura collettiva del patrimonio e della produzione artistica nazionale.
L’arte contemporanea è l’anima del futuro perché, con la sua capacità di offrire nuovi scenari e nuove prospettive, rappresenta uno stimolo costante alla creatività degli italiani e all’innovazione sociale ed economica.
L’arte contemporanea è un modo attraverso il quale, anche grazie alle relazioni costruite con i più importanti musei internazionali, il nostro Paese consegna all’estero un’immagine di sé fatta non di stereotipi bensì di intelligenze creative e dinamiche.
L’arte contemporanea è motore attivo della nostra economia, poiché fonda la propria attività su una catena del valore che è costituita da ricercatori, conservatori, piccoli artigiani, editori locali e nazionali, restauratori, assicuratori, trasportatori, architetti, professionisti, nonché dal sistema di ristoratori, albergatori, commercianti, che, anche nelle realtà più piccole, beneficiano dell’indotto economico e turistico generato dalle realtà museali. Un patrimonio collettivo di opere, di relazioni, di immagine, di sapere e di stimolo all’innovazione, portatore di un valore aggiunto agli investimenti pubblici che lo sostengono.
Di fronte alla riduzione dei finanziamenti pubblici, che si inserisce in una politica generale di decurtazioni già registrate negli ultimi anni e in un contesto di stanziamenti pubblici alla cultura considerevolmente inferiore rispetto agli altri Stati europei, AMACI vuole sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla centralità che l’arte del nostro tempo assume per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese.

Bergamo, 31 dicembre 2010


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