martedì 11 maggio 2010

Tagli d’artista: una storia lunga un secolo

Comunicato stampa

In occasione della presentazione del grande soffitto “Ambiente spaziale con tagli” (gesso, sei tagli su fondo bianco, cm 400 x 814,3) che Lucio Fontana realizzò nel lontano 1960 per la casa di Milano dell’ing. Antonio Melandri, grande estimatore e amico dell’artista, la Galleria nazionale d’arte moderna ha voluto allestire, nei due saloni centrali, una scelta di capolavori appartenenti alle collezioni che, partendo dagli inizi del ‘900, sviluppano in un percorso esemplificativo della cultura del secolo i germi di una sfida che continua nel tempo.
L’intento non è solo di esaltare l’alto impegno creativo di Fontana, nel retro del soffitto lasciato a giorno si può vedere come l’artista lavorava, ma di correlare la sua arte che, unita ad un mecenatismo illuminato, ha portato prodotti riconosciuti nel mondo e ha spinto l’evoluzione di tutta l’arte del secolo.
Si parte dalla cultura secessionista di Klimt, ripresa dal divisionismo e poi dal futurismo di Balla, i cui tagli compositivi già preludono alle deflagranti aperture del secondo dopoguerra, per passare attraverso l’unicità delle preveggenze di Schwitters, alle certezze assolute di Mondrian, all’introspezione luminosa di Giacometti, allo sfondamento della materia di Moore, mantenendo costante una linea che in Italia parte da Boccioni, con i vuoti dell’Antigrazioso del 1912, e prosegue nelle masse bianche di Arturo Martini, fino ai vuoti del marmo di Adolfo Wildt, che di tutti fu maestro a Brera.
Nel secondo salone il soffitto è affiancato dal mobile di Calder, che già negli anni ’30 mise in movimento gli scacchi colorati di Mondrian per azzardare volatili equilibri di forme aperte, mentre dall’altra parte la Ricostruzione del Dinosauro bianco di Pascali conferma l’assunzione dei tagli come valore acquisito, tanto da farne strumento di costruzione di un imprevedibile “ready made”.
Nell’ala destra si sviluppa il momento culturale milanese ispirato da Fontana, riconoscibile negli aderenti al gruppo “Azimuth”, in cui il bianco diviene un dovere assoluto con Castellani e Manzoni, fino al comportamentalismo in bianco di Christo, al blu totale di Klein, alla creatività materica del veneto Turcato, al rigore intellettuale di Paolini. Nell’ala sinistra del salone si contrappone il “negativo” di Burri, che crea capolavori ugualmente dirompenti, con i “Gobbi”, i “Catrami”, i “Sacchi”, i “Ferri” e i “Cretti”, artista che per l’arte giovane romana rappresentò il vate di una nuova cultura di “nigredo”. Pascali, Tano Festa, Lo Savio, Accardi, Mochetti lo affiancano dando esempi di alta qualità e aprendo alla storia dell’arte italiana degli anni ’60 e ’70.

Titolo: Tagli d’artista: una storia lunga un secolo
A cura di: Livia Velani
Durata: 15 maggio 2010 - 7 gennaio 2011
Inaugurazione: 15 maggio 2010, ore 20.00
Sede: Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
Orari di apertura: martedì - domenica dalle 8.30 alle 19.30
(la biglietteria chiude alle 18.45)
Chiusura il lunedì
Biglietti: Intero 10 euro, ridotto 8 euro
Catalogo: Electa

Immagine: Lucio Fontana, Ambiente spaziale con tagli, 1960, gesso, cm. 400x814,3

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