venerdì 18 giugno 2010

Marinelli, Tedesco, Padula: l'arte nata in Val d'Agri (I parte)

di Angela Delle Donne

Dedichiamo tre articoli ad artisti nati in Val d’Agri e la cui arte ha conosciuto risvolti nazionali. In ordine cronologico incontreremo Marinelli, Tedesco, Padula.

Vincenzo Marinelli nasce a San Martino d'Agri nel 1819, presto abbandona le terre d'origine per vivere una vita molto lunga e piena di viaggi e luoghi in cui lavorare. Il punto di partenza è l'Accademia di Belle Arti di Napoli, luogo più prossimo per tutti coloro che volevano intraprendere una carriera artistica; ma grazie ad una borsa di studio sovvenzionata dalla Provincia di Potenza va a studiare a Roma, così a fianco ai fondamenti dell'estetica classica scopre i modelli della statuaria romana ed i grandi maestri del 500 e del 600.
Si trova coinvolto nei moti liberali del 1848 e per sfuggire va in Grecia, dove riceve l'incarico di realizzare diciotto dipinti per per il palazzo reale di Atene. Le opere rappresentano soggetti celebrativi come I poeti greci o La danza dei guerrieri greci. Il soggiorno greco dura diversi anni ed ottiene incarichi anche presso la committenza religiosa e privata e di quel periodo la Toilette di Cleopatra, oggi conservata al museo di Capodimonte di Napoli.
A metà degli anni Cinquanta si trasferisce in Egitto per svolgere un'attività documentaristica nel Sudan e nella Nibia. Va al seguito di Kedivè Said Pascià, eseguendo bozzetti di piccole dimensioni. Attraverso le tinte vivaci si produce in opere tipiche dello scenario orientaleggianteee: harem, famiglie di beduini, il deserto, le schiave... In queste opere traspare anche l'acquisizione di nuove ricerche pittoriche che rimandano alle modalità en plein air.
Nel 1870 viene nominato professore ordinario dell'Accademia di belle arti di Napoli. Da questo momento in poi si dedica alla didattica prendendo anche il posto di Morelli.

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