L’interessantissima esposizione allestita presso la splendida
cornice ottocentesca del Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale a
Roma, contemporaneamente alle mostre Sublimi
anatomie e Katie Couprie, mette in
chiara evidenza l’intenso excursus professionale di uno dei più grandi
produttori di effetti speciali cinematografici di tutti i tempi , ovvero il
ferrarese Carlo Rambaldi , nativo , appunto della terra di Romagna nel 1925 ed attivo
dal 1956 (costruzione di un enorme automa a forma di drago lungo ben sedici
metri dal nome Fafner , utile per le riprese del film Sigfrido) per collaborare , poi , a produzioni del grande schermo
di diffusione internazionale , quali King
Kong (1976) , Alien (1979) ed E.T. (1982) , che gli valsero
rispettivamente l’assegnazione di un prezioso Oscar per la sua validissima
attività al servizio , in particolare , in questi tre casi , del cinema
hollywoodiano a lui coevo. Nell’ambito della sua poliedrica attività , che
comprese collaborazioni nell’ambito della pittura (in mostra in questi ultimi
tre mesi in parte al Palazzo delle Esposizioni , dove sono stati messi in
mostra , tra le altre cose , alcuni ritratti appartenenti ad una sua collezione
privata) ed alla scultura , che sembra averlo facilitato nella creazione dei
suoi celebri pupazzi cinematografici , Rambaldi in questo trentennio compreso
tra la seconda metà degli anni ’50 e la seconda degli anni ’80 , fu
particolarmente attivo , per quanto concerne l’ambito dell’effettistica
speciale nel cinema , per l’appunto , oltreché nel trucco e negli effetti
visivi , tutti aspetti specifici della cinematografia strettamente correlati
tra di loro e , a sua volta , alla regia ed alla sceneggiatura , nella quale
pare essere stato protagonista all’ interno di questo frangente temporale.
L’artista ed effettista nostrano di importanza mondiale in questione , padre
del meno noto Victor , altrettanto regista , sceneggiatore , oltreché scrittore
, il quale e’ autore di un testo
biografico strettamente attinente la nota attività del padre dal titolo “Carlo
Rambaldi - una vita straordinaria” , edito da Ibs nell’anno 2013 , fu
eccellente geometra ed allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna , dove
apprese in maniera altrettanto degna di rilievo le arti plastiche , per
l’appunto , finemente applicate al settore cinematografico ed alle singolari
creature ideate dallo stesso grande Rambaldi senior. L’abilità nella pittura e
nel disegno , in generale , gli servirono , senz’ombra di dubbio , per ideare i
notevoli disegni delle sue creazioni , come gli stessi King Kong , ma pure
Alien e l’altro personaggio da Oscar , E.T. l’extraterrestre , oltre agli
automi utilizzati per la migliore esecuzione degli sceneggiati l’Odissea del 1968 , di Bava , Rossi e
Schivazappa e le Avventure di Pinocchio del
1970 , di Luigi Comencini con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida , il cui geniale
burattino meccanico è stato giustamente esposto in mostra in questi mesi
dell’esposizione , ma anche le orride ed impressionanti creature che gli hanno
consentito di girare in maniera esemplare capolavori dell’horror internazionale
come La bambola assassina , uscito ,
come King Kong in più episodi , e il clamoroso successo cinematografico di
Dario Argento Profondo rosso del 1975. Altro non è stato , poi , Rambaldi , che
il precursore della successiva attività altrettanto interessante del gruppo
factory Makinarium , seguaci e
continuatori della sua più che pregevole opera in ambito cinematografico ,
capaci di creare figure mostruose come la pulce od il cuore del drago del Racconto dei racconti di Matteo Garrone
del 2015 , recente successo cinematografico dello stesso regista del film
tratto dal best- seller di Roberto Saviano Gomorra
del 2008 e del Pinocchio con Roberto Benigni , Rocco Papaleo e Massimo
Ceccherini , in questi giorni di festività natalizie nelle sale
cinematografiche di tutta Italia. Alcune delle creazioni degli stessi
Makinarium sono presenti a conclusione di questa ricca e singolare esposizione
romana , caratterizzata da numerosi pezzi dotati di tanto interesse e
particolarità.
Dario Aprea
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