mercoledì 26 novembre 2008

Tiberio Gracco in mostra a Pompei

Non dirmi di smettere
Mostra antologica di Tiberio Gracco

Sculture e disegni dal 1988 al 2008

Dal 28 novembre 2008 al 6 gennaio 2009
Inaugurazione: venerdì 28 novembre ore 19.30
Museo Gracco - Villa dei Misteri, Pompei (NA)

Comunicato stampa

Se consideriamo le opere di Tiberio Gracco singolarmente, o tenendo conto solo della produzione di un determinato periodo, potrà facilmente sfuggirci il senso più ampio nel quale vanno collocate. Ecco, quindi, la ragione d'essere di questa mostra antologica. Analizzando ogni opera nel contesto di un'attività ventennale, riusciremo a cogliere il quadro d'insieme, il "racconto" di una storia altrimenti inedita, una particolare visione della vita nel suo continuo divenire, dalle origini ai nostri giorni.
In principio la materia era informe, priva di ogni senso, fino al giorno in cui l'Idea se ne appropriò, donandole forma e direzione. Questo impasto primigenio, semplice di colori primari, essenziale nella geometricità delle forme, diede origine all'"essere". Cosa fosse, uomo, donna, o alieno, non importa. Questo "essere", formato dalla materia informe, dall'"uovo", che a sua volta era stato generato dall'Idea, cominciò, insieme alla sua "compagna", a progettare e produrre altri "esseri", finché tutto l'universo si riempì di forme e colori.
In quest'ottica, la bidimensionalità o la terza dimensione nelle opere di Tiberio Gracco non sono altro che modi diversi di rappresentare una medesima realtà, in cui ogni forma è passiva e attiva, prodotto di un'idea, ma al contempo essa stessa in grado di generare altre idee, altre forme, con le quali entrare in rapporto. Presto la "compagna" diventa il centro dell'attenzione di tutte le altre forme, "uomo" compreso. È lei, con la sua seducente libertà, ad essere l'oggetto del desiderio di chi l'osserva e di quelli che ad essa aspirano.
Ma un giorno l'incanto si rompe. L'arcobaleno dei colori originali si frantuma in una miriade di tinte diverse, e tutto si complica. L'armonia dell'universo, basata sul rapporto di sostanziale parità tra le varie componenti, in cui ogni cosa era prodotta e produceva in perfetto equilibrio, svanisce, soppiantata dalla legge del più forte. L'"altra" non è più "compagna" dell'"essere", a lui simile, ma sua rivale, antagonista, che tutto pretende ma niente più dona. È così che l'"uomo" finisce "ritagliato" e "appeso" a testa in giù, trattato proprio come un burattino, completamente schiacciato dallo strapotere della "donna".
L'"essere" sente, dunque, impellente il bisogno di riappropriarsi della libertà sottratta. L'"altra" avverte l'esigenza di ri-divenire "compagna", di rinascere in tutta la sua genuina bellezza, di rigenerarsi attingendo dalle origini comuni, per diventare di nuovo "simile" all'"essere". Si torna all'armonia anzitempo perduta dei colori primari e a un contatto "vero" con la materia primordiale. Le forze che per lungo tempo erano straripate devono essere trattenute, riportate nel loro sentiero naturale.
Questo l'epilogo di una storia millenaria, che non è avvertito come mera speranza o pia illusione, piuttosto come una necessità fondamentale dell'ordine universale. Questo il tema dominante della mostra, questa l'Idea di Tiberio Gracco che ha generato, tra dipinti, grafiche e sculture, le forme infinite della sua produzione artistica negli scorsi vent'anni.
Plinio Caio Gracco

Orario di visita: 10-13 dal martedì alla domenica. Lunedì chiuso
Info: tel. 0818613784 - museo@gracco.it

www.gracco.it
www.museogracco.it

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