di Gianmatteo Funicelli
Negli Stati Uniti il linguaggio e la variazione coloristica della Pop Art si salda e diffonde negli anni Sessanta, consacrandosi come risultato di un fenomeno di larga copertura culturale e mirando all’idioma popolare. È l’alto potenziale dei media che percuote la popolazione configurando un immaginario comune: avvalendosi della semplicità attrattiva come mezzo di comunicazione, oggetti di quotidianità quali marche di prodotti alimentari, griffe di moda o personaggi del cinema, si contendevano l’attenzione del cittadino medio per attuare una sorta di propria identificazione interiore. Andy Warhol, personaggio di spicco e grande testimone di cambiamenti culturali nel genere, ha rappresentato il fondamento sociale del fenomeno grazie al suo metodo di riproduzione seriale che, applicato sulla serigrafia, si configurava pienamente nel linguaggio di promozione delle immagini effettuata dai media. Il meccanismo del ‘ready made’, frutto del mondo dell’informazione, si impossessa del repertorio iconografico-artistico della società di massa, avvalendo tutti di una notorietà comune. L’arte in questione verrà completamente svalorizzata del fattore estetico per essere compresa sotto la metrica informativa, marcando sulla notevole attenzione di un messaggio particolare, proprio come l’opera dell’artista “Early Coloured Liz” (immagine sopra), la quale venne assimilata dall’opinione pubblica e resa nota come ‘soggetto del momento’ in occasione di una sua grave malattia. L’istantanea permanenza dell’immagine nel contesto seriale viene a condensarsi di elementi e sperimentazioni coloristiche, creando sull’osservatore uno sforzo visivo atto a idealizzare un punto focale verso il tema comunicativo. “Tematiche e motivi di ripetizione compositiva, impianti cromatici sulle immagini di uso comune, non producono un elemento estetico o un rapporto stilistico, ma fanno parte del Pop come una registrazione di un evento storico, asse di ricezione pubblica verso un feedback di eventi ed emozioni”.
La presenza artistica dell’autore americano in Campania, nonché la sua opera potranno essere visitate dal pubblico presso il Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina di Napoli nei seguenti orari:
Sabato e Domenica 10.00 - 24.00
Lunedì ingresso gratuito
Chiuso il Martedì
Informazioni e prenotazioni: Tel. 081.19313016
Biglietteria Museo: Tel: 081.292833
Ufficio stampa
MADRE:
Costanza Pellegrini Tel. 081.19978024 – Fax. 081.19978026
Email: pellegrini@museomadre.it
ELECTA:
Enrica Steffenini Tel. 02.21563433
Email: elestamp@mondadori.it
Carolina Perreca Tel. 081.4297435
Email: comunicazione.napoli.electa@mondadori.it
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