Gregorio XV istituisce nel 1622 la Congregazione di Propaganda Fide. Il collegio nasce come luogo deve educare i giovani religiosi di diverse nazionalità, da inviare, una volta pronti, ad evangelizzare popoli lontani e le nazioni di orientamento protestante. La congregazione diverrà ben presto uno dei più potenti strumenti della chiesa. Nel 1626 un sacerdote spagnolo, Juan Baptiste Vives, dona alla Congregazione di Propaganda Fide, il palazzo, già Ferrantini, posto sul lato meridionale di Piazza di Spagna. L’anno successivo il cardinale Antonio Barberini senior, istituisce l’Alunnato, per i giovani di sei diverse nazioni, detto Collegio Urbano in onore del papa regnante. Un primo intervento sul palazzo è del 1634 e spetta a Gianlorenzo Bernini, che vi progetta una cappella interna, dedicata ai Re Magi, munita di un ingresso autonomo sulla strada. Più tardi, nel 1644, la congregazione decide di acquistare l’intero isolato, così viene edificata la facciata sulla piazza. Nel 1646 Francesco Borromini viene incaricato di progettare la nuova ala su via della Mercede. Inizialmente l’architetto ticinese pensa di adattare la cappella preesistente all’interno del nuovo edificio, ma in seguito nel 1660 decide di ricostruirla più grande, provocando contrasti con Gianolorenzo Bernini. Lo schema rettangolare dell’ambiente viene alleggerito grazie alle numerose fonti di luce e alla grande dinamicità suggerita dal disegno che vede sulla volta archi intrecciati, mentre sulle pareti ci sono grandi finestre.
mercoledì 9 dicembre 2009
Propaganda Fide in Roma
di Angela Delle Donne
Gregorio XV istituisce nel 1622 la Congregazione di Propaganda Fide. Il collegio nasce come luogo deve educare i giovani religiosi di diverse nazionalità, da inviare, una volta pronti, ad evangelizzare popoli lontani e le nazioni di orientamento protestante. La congregazione diverrà ben presto uno dei più potenti strumenti della chiesa. Nel 1626 un sacerdote spagnolo, Juan Baptiste Vives, dona alla Congregazione di Propaganda Fide, il palazzo, già Ferrantini, posto sul lato meridionale di Piazza di Spagna. L’anno successivo il cardinale Antonio Barberini senior, istituisce l’Alunnato, per i giovani di sei diverse nazioni, detto Collegio Urbano in onore del papa regnante. Un primo intervento sul palazzo è del 1634 e spetta a Gianlorenzo Bernini, che vi progetta una cappella interna, dedicata ai Re Magi, munita di un ingresso autonomo sulla strada. Più tardi, nel 1644, la congregazione decide di acquistare l’intero isolato, così viene edificata la facciata sulla piazza. Nel 1646 Francesco Borromini viene incaricato di progettare la nuova ala su via della Mercede. Inizialmente l’architetto ticinese pensa di adattare la cappella preesistente all’interno del nuovo edificio, ma in seguito nel 1660 decide di ricostruirla più grande, provocando contrasti con Gianolorenzo Bernini. Lo schema rettangolare dell’ambiente viene alleggerito grazie alle numerose fonti di luce e alla grande dinamicità suggerita dal disegno che vede sulla volta archi intrecciati, mentre sulle pareti ci sono grandi finestre.
Gregorio XV istituisce nel 1622 la Congregazione di Propaganda Fide. Il collegio nasce come luogo deve educare i giovani religiosi di diverse nazionalità, da inviare, una volta pronti, ad evangelizzare popoli lontani e le nazioni di orientamento protestante. La congregazione diverrà ben presto uno dei più potenti strumenti della chiesa. Nel 1626 un sacerdote spagnolo, Juan Baptiste Vives, dona alla Congregazione di Propaganda Fide, il palazzo, già Ferrantini, posto sul lato meridionale di Piazza di Spagna. L’anno successivo il cardinale Antonio Barberini senior, istituisce l’Alunnato, per i giovani di sei diverse nazioni, detto Collegio Urbano in onore del papa regnante. Un primo intervento sul palazzo è del 1634 e spetta a Gianlorenzo Bernini, che vi progetta una cappella interna, dedicata ai Re Magi, munita di un ingresso autonomo sulla strada. Più tardi, nel 1644, la congregazione decide di acquistare l’intero isolato, così viene edificata la facciata sulla piazza. Nel 1646 Francesco Borromini viene incaricato di progettare la nuova ala su via della Mercede. Inizialmente l’architetto ticinese pensa di adattare la cappella preesistente all’interno del nuovo edificio, ma in seguito nel 1660 decide di ricostruirla più grande, provocando contrasti con Gianolorenzo Bernini. Lo schema rettangolare dell’ambiente viene alleggerito grazie alle numerose fonti di luce e alla grande dinamicità suggerita dal disegno che vede sulla volta archi intrecciati, mentre sulle pareti ci sono grandi finestre.
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