Palazzo Reale di Milano e la Fondazione Antonio Mazzotta consolidano la loro tradizionale collaborazione esplorando ancora una volta il nuovo: si tratta della prima mostra italiana di Mikolaius Konstantinas Čiurlionis. Saranno esposte 79 tempere e pastelli su tela o cartoncino del maestro, oltre a 30 acquarelli, chine e disegni, 24 fotografie e molti documenti (tra cui una raccolta di lettere inedite) provenienti da un tempio segreto dell’arte moderna: il Museo Nazionale di Belle Arti di Kaunas, in Lituania. Sarà inoltre presentato, per la prima volta dopo il 1910, l’Andante, il secondo dei tre quadri che costituiscono nel loro insieme la Sonata delle piramidi del 1908, recentemente ritrovato dopo anni di ricerche e acquistato da Osvaldas Daugelis per il museo che dirige.
La mostra, promossa dal Comune di Milano, è prodotta da Palazzo Reale e dalla Fondazione Antonio Mazzotta. Fortemente voluta dal Governo Lituano, che ha scelto Milano come prima tappa di un progetto itinerante che toccherà le principali città del mondo, è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Ambasciata Lituana a Roma, il Consolato Lituano di Milano e ASTIPA (Associazione per lo Sviluppo Tecnologico e l’Innovazione della Pubblica Amministrazione). Wytautas Landsbergis, personalità di spicco del panorama politico della Lituania indipendente, raffinato pianista, grande uomo di cultura ed estimatore dell’attività artistica di Čiurlionis (autore anche di una sua biografia), sarà presente all’inaugurazione.
La rassegna sarà accompagnata da numerosi eventi collaterali per mettere in luce la sfaccettata personalità dell’artista, in particolare il complesso rapporto con la musica, proponendo alcune sue composizioni.
Pittore e musicista, Mikolaius Konstantinas Čiurlionis (1875-1911), considerato nel suo paese uno dei fondatori dell’arte moderna, è praticamente sconosciuto nel resto del mondo, a eccezione della Francia che gli ha dedicato nel 2000-2001 al Musée d’Orsay una prima grande retrospettiva.
La quasi totalità della sua opera, compresi gli spartiti e le lettere, è conservata nel Museo Nazionale di Kaunas, che per la mostra milanese presta i dipinti più importanti e significativi. Sono tutte opere estremamente fragili e difficilmente trasportabili per la deperibilità dei materiali utilizzati (tempera e acquarello, per lo più su carta o cartoncino).
La mostra milanese viene quindi a colmare una lacuna, ma anche a saldare un debito verso un artista straordinario quanto insolito e misterioso per la sua pittura, per la singolarità delle sue visioni, dipinte “furiosamente, dimenticando se stesso, senza concedersi tregua”.
La sua opera, condensata in soli sette anni (1902-1909), influenzò molti pittori a lui contemporanei. Fu apprezzato da Stravinskij, che possedeva un suo dipinto, e dal Premio Nobel per la letteratura Romain Rolland, che nel 1930 ammirò le riproduzioni di suoi quadri sulla rivista russa “Apollon”. A sua volta Vasilij Kandinskij, colpito da alcuni dipinti di Čiurlionis esposti a San Pietroburgo, scrisse nel 1910 all’artista lituano per invitarlo alla mostra della Künstlervereinigung di Monaco. Ma la lettera giunse con tale ritardo che Čiurlionis perse l’occasione di farsi conoscere al di fuori del suo paese.
Solitario dell’arte, divenne leggendario per le sue “visioni d’altri mondi”, che pochi ebbero la fortuna di vedere prima che venissero finalmente mostrate a Berlino durante il Festival d’autunno del 1979. Gabriella Di Milia, autrice di un saggio su Čiurlionis per i “Cahiers” del Centre Pompidou di Parigi nel 1980, convinse l’allora direttore Pontus Hulten a inserire alcune sue opere nella mostra parigina Paris-Moscou 1900-1930, ma non fu possibile esporle poiché già richieste dall’istituzione berlinese.
Una mostra esclusivamente dedicata a Čiurlionis dà finalmente l’opportunità di conoscere in Italia una personalità tra le più affascinanti della storia dell’arte, che precorre l’astrattismo senza tuttavia poter essere interamente collegata ad alcun movimento contemporaneo. Infatti Čiurlionis, non identificandosi con la cultura parigina, portò avanti la tradizione romantica nordica di Caspar David Friedrich, anticipando le liriche invenzioni di Kandinskij, Kupka, Mondrian (nella sua fase iniziale) e altri. Fa dunque parte di una schiera di artisti che, nelle loro visioni dell’origine dell’universo, hanno trovato mezzi espressivi nuovi per trasmettere le emozioni più segrete.
Morto nel 1911, a soli trentasei anni, Čiurlions attraversò la pittura come una cometa, introducendo quelle tonalità velate e intimamente abbaglianti che secondo il filosofo Rudolf Steiner corrispondono alla terza parte costitutiva dell’uomo: lo spirito.
Il catalogo della mostra, pubblicato dalle Edizioni Gabriele Mazzotta, comprende testi di Gabriella Di Milia, Osvaldas Daugelis e Nijolé Adomavičiené (curatore del Museo di Kaunas), già autrice di un’ampia e approfondita biografia dell’artista. Completano il volume ricchi apparati, tra i quali spicca una raccolta di lettere di Čiurlionis per la prima volta tradotte in italiano.
Titolo: Čiurlionis. Un viaggio esoterico
A cura di: Gabriella Di Milia e Osvaldas Daugelis
Sede: Milano, Palazzo Reale (Piazza Duomo 12)
Durata: dal 17 novembre 2010 al 6 febbraio 2011
Inaugurazione: martedì 16 novembre 2010 (su invito)
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30; giovedì, sabato 9.30-22.30. La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietto d’ingresso: euro 8,00 intero, 6,00 ridotto - 4,50 ridotto speciale
Catalogo: Edizioni Gabriele Mazzotta
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