di Angela Delle Donne
L’apertura della sezione permanente “Concetto Valente” presso la Pinacoteca Provinciale di Potenza riunisce le opere pittoriche più rappresentative del patrimonio dell’Ente. Si tratta di una mostra antologica che si apre con le tavole della bottega di Antonio Stabile (seconda metà del ‘500) e per il resto si divide in due sale dedicate rispettivamente all’Ottocento e al Novecento. Le due tavole sono riconducibili alla committenza ecclesiastica della Basilicata cinquecentesca e rappresentano una deposizione ed una resurrezione: temi reiterati nella pietà popolare dalle forme decise e dai colori netti, rinvigoriti dal recente restauro.
Il salto temporale che porta la collezione direttamente all’Ottocento si deve alla restituzione di opere alle chiese di appartenenza, oltre che forse alle distruzioni del bombardamento della seconda guerra mondiale.
Nella sala dedicata all’Ottocento trovano spazio due opere di Giacomo Di Chirico dalla forte espressività pittorica e formale; la freschezza dei colori di Angelo Brando. Di soggetto storico è l’opera di Michele Tedesco affiancato ai ritratti muliebri delicati ed eleganti di Giuseppe Mona e di Vincenzo La Creta, probabilmente appartenuti ad una più cospicua collezione di ritratti di donne in costumi tipici lucani.
La sala novecentesca è maggiormente eterogenea: vi si trovano autori lucani di nascita come Maria Padula, Vincenzo Claps, Luigi Guerricchio; e di adozione come Carlo Levi o Giuseppe Antonello Leone. Diversi tra loro per formazione ed espressività pittorica, vengono accomunati dalla capacità di cogliere e raccontare attraverso suggestioni visive la terra di Basilicata nella sua intimità.
Alcune opere di Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Giovanni Colacicchi e Onofrio Martinelli non appartengono alla storia locale, ma rientrano nel patrimonio per via dell’intento dell’Ente di costituire una collezione il più possibile ampia e rappresentativa dell’espressività artistica italiana.
L’apertura della sezione permanente “Concetto Valente” presso la Pinacoteca Provinciale di Potenza riunisce le opere pittoriche più rappresentative del patrimonio dell’Ente. Si tratta di una mostra antologica che si apre con le tavole della bottega di Antonio Stabile (seconda metà del ‘500) e per il resto si divide in due sale dedicate rispettivamente all’Ottocento e al Novecento. Le due tavole sono riconducibili alla committenza ecclesiastica della Basilicata cinquecentesca e rappresentano una deposizione ed una resurrezione: temi reiterati nella pietà popolare dalle forme decise e dai colori netti, rinvigoriti dal recente restauro.
Il salto temporale che porta la collezione direttamente all’Ottocento si deve alla restituzione di opere alle chiese di appartenenza, oltre che forse alle distruzioni del bombardamento della seconda guerra mondiale.
Nella sala dedicata all’Ottocento trovano spazio due opere di Giacomo Di Chirico dalla forte espressività pittorica e formale; la freschezza dei colori di Angelo Brando. Di soggetto storico è l’opera di Michele Tedesco affiancato ai ritratti muliebri delicati ed eleganti di Giuseppe Mona e di Vincenzo La Creta, probabilmente appartenuti ad una più cospicua collezione di ritratti di donne in costumi tipici lucani.
La sala novecentesca è maggiormente eterogenea: vi si trovano autori lucani di nascita come Maria Padula, Vincenzo Claps, Luigi Guerricchio; e di adozione come Carlo Levi o Giuseppe Antonello Leone. Diversi tra loro per formazione ed espressività pittorica, vengono accomunati dalla capacità di cogliere e raccontare attraverso suggestioni visive la terra di Basilicata nella sua intimità.
Alcune opere di Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Giovanni Colacicchi e Onofrio Martinelli non appartengono alla storia locale, ma rientrano nel patrimonio per via dell’intento dell’Ente di costituire una collezione il più possibile ampia e rappresentativa dell’espressività artistica italiana.
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