La bellezza del somaro è un film di Sergio Castellitto che nasce da un racconto lungo di Margaret Mazzantini. Sono coinvolti attori poliedrici ed differenti tra loro, e con la partecipazione di Enzo Jannacci, che vesti i panni di un uomo anziano che sconvolge la vita di tutti gli altri personaggi con le sue scelte. Una commedia a tratti leggera che ci racconta uno spaccato della nostra società contemporanea italiana, un film per grandi che poi forse attraverso queste scene si scoprono essere più infantili dei propri figli, i quali in qualunque maniera cercano di trovare il proprio posto nel mondo anche a costo di fare gesti estremi. Laura Morante ancora una volta interpreta il ruolo di una donna nevrotica che non riesce a riportare nell’habitat familiare la pacatezza e la serenità che svela candidamente nel mondo professionale. Infatti proprio i comportamenti della figlia adolescente metteranno a dura prova la sua serenità e quella dal marito. La figlia presenta loro un fidanzato senile – Jannacci – che se dapprima scombina il mondo coniugale paterno, in realtà, successivamente attraverso la sua saggezza e tutta la consapevolezza della sua età, riuscirà a traghettare la famiglia ed il mondo amicale che ruota intorno a loro, ad una nuova dimensione; non di certo risolutiva dei dilemmi umani, ma che sicuramente permetterà di ricreare dialoghi e rapporti. Castellitto è regista ed attore e non è la prima volta che passa dietro la macchina da presa e che porta in scena gli isterismi di una coppia di genitori che proprio non riesce a gestire i figli e che proprio non riesce a gestire il ruolo genitoriale.
mercoledì 29 dicembre 2010
La bellezza del somaro
di Angela Delle Donne
La bellezza del somaro è un film di Sergio Castellitto che nasce da un racconto lungo di Margaret Mazzantini. Sono coinvolti attori poliedrici ed differenti tra loro, e con la partecipazione di Enzo Jannacci, che vesti i panni di un uomo anziano che sconvolge la vita di tutti gli altri personaggi con le sue scelte. Una commedia a tratti leggera che ci racconta uno spaccato della nostra società contemporanea italiana, un film per grandi che poi forse attraverso queste scene si scoprono essere più infantili dei propri figli, i quali in qualunque maniera cercano di trovare il proprio posto nel mondo anche a costo di fare gesti estremi. Laura Morante ancora una volta interpreta il ruolo di una donna nevrotica che non riesce a riportare nell’habitat familiare la pacatezza e la serenità che svela candidamente nel mondo professionale. Infatti proprio i comportamenti della figlia adolescente metteranno a dura prova la sua serenità e quella dal marito. La figlia presenta loro un fidanzato senile – Jannacci – che se dapprima scombina il mondo coniugale paterno, in realtà, successivamente attraverso la sua saggezza e tutta la consapevolezza della sua età, riuscirà a traghettare la famiglia ed il mondo amicale che ruota intorno a loro, ad una nuova dimensione; non di certo risolutiva dei dilemmi umani, ma che sicuramente permetterà di ricreare dialoghi e rapporti. Castellitto è regista ed attore e non è la prima volta che passa dietro la macchina da presa e che porta in scena gli isterismi di una coppia di genitori che proprio non riesce a gestire i figli e che proprio non riesce a gestire il ruolo genitoriale.
La bellezza del somaro è un film di Sergio Castellitto che nasce da un racconto lungo di Margaret Mazzantini. Sono coinvolti attori poliedrici ed differenti tra loro, e con la partecipazione di Enzo Jannacci, che vesti i panni di un uomo anziano che sconvolge la vita di tutti gli altri personaggi con le sue scelte. Una commedia a tratti leggera che ci racconta uno spaccato della nostra società contemporanea italiana, un film per grandi che poi forse attraverso queste scene si scoprono essere più infantili dei propri figli, i quali in qualunque maniera cercano di trovare il proprio posto nel mondo anche a costo di fare gesti estremi. Laura Morante ancora una volta interpreta il ruolo di una donna nevrotica che non riesce a riportare nell’habitat familiare la pacatezza e la serenità che svela candidamente nel mondo professionale. Infatti proprio i comportamenti della figlia adolescente metteranno a dura prova la sua serenità e quella dal marito. La figlia presenta loro un fidanzato senile – Jannacci – che se dapprima scombina il mondo coniugale paterno, in realtà, successivamente attraverso la sua saggezza e tutta la consapevolezza della sua età, riuscirà a traghettare la famiglia ed il mondo amicale che ruota intorno a loro, ad una nuova dimensione; non di certo risolutiva dei dilemmi umani, ma che sicuramente permetterà di ricreare dialoghi e rapporti. Castellitto è regista ed attore e non è la prima volta che passa dietro la macchina da presa e che porta in scena gli isterismi di una coppia di genitori che proprio non riesce a gestire i figli e che proprio non riesce a gestire il ruolo genitoriale.
Tag:
articoli
,
cinecromie
,
cinema italiano
,
recensione
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Nessun commento :
Posta un commento