venerdì 12 giugno 2009

Banca d’Italia: Palazzo Koch

di Angela Delle Donne

Straordinariamente per le scorse giornate primaverili del FAI è stato aperto al pubblico il palazzo della sede romana della Banca d’Italia che fin dalla sua costituzione (1893) ha avuto sede in via Nazionale, nell’edificio progettato dall’architetto Gaetano Koch e realizzato tra il 1888 e il 1892. Il palazzo resta fortemente ispirato ai canoni classici. La facciata principale è in travertino, scandito dai tre ordini dorico, ionico e corinzio sovrapposti l’un l’altro. Si sviluppa su cinque piani, due dei quali sono interrati ed il pian terreno è caratterizzato dal bugnato con due ingressi simmetrici. All’interno troviamo il cortile d’onore ancora di richiami classici nel quale campeggia il busto del architetto ideatore e dove un tempo fu ospitata la stamperia di banconote. Da qui si accede alla sala della lupa che introduce allo scalone d’onore che è il fulcro compositivo del palazzo. Il gioco prospettico è notevole, poiché la scala si presenta con il pozzo libero e volte semicircolari rampanti, addossate alle pareti. Ai piedi dello scalone sono conservati due sarcofagi del III secolo d.C. . Al piano nobile sono disposte le suntuose sale di rappresentanza, arricchite dai maestosi lampadari di Murano, dai marmi policromi che caratterizzano singolarmente pavimenti e portali, dalle tappezzerie in seta di Caserta; non mancano dipinti e sculture per ogni sala. Così si passa dalla sala della tartaruga al salone dei partecipanti e attraverso il corridoio dei reperti archeologici si giunge al salone san Marco. Ed ancora il salone di pelle, il salone del consiglio, la saletta cinese e la saletta dei sindaci, per concludere con il salone dorato e la sala dei leoni. Ognuna di queste sale, come ben si evince, prende nome dagli arredi o da un opera d’arte o da una funzione istituzionale. Oggi queste rimangono testimonianza di un pezzo di storia ed ancora vengono utilizzate per cerimonie ufficiali ed incontri di rappresentanza.

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