sabato 9 maggio 2009

USA 1929-1939. Dalla Grande crisi al New Deal

A cura di Uliano Lucas Milano, Fondazione Antonio Mazzotta Dal 16 maggio 2009

Comunicato stampa

La Fondazione Antonio Mazzotta propone per i mesi estivi una mostra - a ingresso libero - che affronta un tema di grande attualità: si tratta di un percorso tra grafica pubblicitaria e fotografia dedicato agli anni cruciali della storia americana dello scorso secolo, dalla crisi del 1929 alle riforme del New Deal rooseveltiano.
L’esposizione si compone infatti di 50 manifesti di grande formato e di circa 70 fotografie dei massimi protagonisti di quegli anni, tra cronaca, documentazione e innovazione fotografica.
Le due sezioni sono però strettamente intrecciate all’interno di un grande tema comune: il mondo del lavoro, di cui i manifesti offrono una visione propagandistica, efficace e sublimata quanto appunto può esserlo una campagna pubblicitaria, mentre le fotografie, da quelle di cronaca sul crollo della Borsa di New York a quelle sulla disoccupazione e sulla Depressione nelle campagne americane, presentano la dura realtà lontana da quel sogno dell’American Way of Life proposto dai manifesti e dalla propaganda politica dei presidenti repubblicani, come Herbert Hoover.

I manifesti della Mather Work Incentive
I 50 manifesti litografici del 1929 fanno parte di una più ampia serie sul tema del lavoro che l’agenzia pubblicitaria Charles Mather di Chicago progettò al suo interno, ogni anno, dal 1923 fino al 1929. Soggetto unico ed esclusivo è l’ottimizzazione del lavoro, in particolare manageriale, che fornisce una sorta di vademecum esemplare di come si deve lavorare, di cosa fare per diventare un perfetto manager, quali rapporti tenere con i superiori, quale atteggiamento avere per trovare, migliorare e incentivare il lavoro. “Hai un’idea? Non tenertela per te…”, oppure “Stai in guardia: quel che dici e come lo dici può farti degli amici e farteli perdere. Sii prudente”, “Un dettaglio dimenticato può rovinare una giornata di lavoro”. Lo spirito dell’efficientismo americano e il culto della competizione si rispecchiano in questi manifesti creati dall’equipe dei grafici pubblicitari dello studio, come Frank Beatty e Willard F. Elmes. Sorta per celebrare i ruggenti anni Venti e le speranze di prosperità americana (“Un pollo in ogni pentola, due macchine in ogni garage” era uno degli slogan della campagna elettorale di Herbert Hoover), questa serie di manifesti non può che interrompersi nell’anno del venerdì nero di Wall Street che mette fine a tutte le illusioni. Saranno quindi i fotografi, girando per le città e la campagna, a documentare la drammaticità della situazione e i segni di rinascita.

Fotografia americana, 1927-1945: dal noir alla foto sociale
Nella parte dedicata alla fotografia, curata da Uliano Lucas, grazie alla forza documentaria tipica del mezzo, viene ricostruito un percorso di idee forti che permearono l’America di quegli anni, come reazione a un eccezionale periodo di crisi. Articolata in piccoli capitoli, ciascuno dedicato a un aspetto particolare della fotografia americana, la sezione offre uno spaccato delle varie tendenze e dei protagonisti di quegli anni, attorno a due pilastri portanti dell’epoca, quali il fotogiornalismo e le campagne sociali promosse dal governo di Roosevelt, come quella della Farm Security Administration sulla situazione dei contadini e delle zone rurali.
Da una parte abbiamo le fotografie di cronaca che ci restituiscono le atmosfere drammatiche (come il crollo della Borsa o gli incidenti stradali) conosciute soprattutto attraverso la loro rielaborazione cinematografica, dall’altra i fotografi della League (come Walter Rosenbaum o Sid Grossman) e quelli della Farm Security Administration (Walker Evans e Dorothea Lange in prima linea) impegnati in una sistematica opera di documentazione sociale, che al contempo si concretizza anche come manifesto estetico e stilistico sul valore dell’arte e del suo rapporto con la realtà. Il grande filone del realismo che domina in Europa e in America a partire dagli anni Venti ( e di cui anche i manifesti in mostra danno la loro particolare testimonianza) trova la sua sublimazione proprio nell’importanza attribuita alla fotografia come specchio del reale. Le fotografie di Evans, Rosenbaum, Lange, Shahn, così dirette e severe, non solo hanno contribuito a formare l’epopea del New Deal rooseveltiano, ma rappresentano ancora oggi un paradigma estetico imprescindibile per comprendere l’America dura e vitale di quel periodo.
Attraverso il rapporto di queste immagini (sia dei manifesti che delle fotografie) con il cinema, in primo luogo, la letteratura e infine la musica è possibile ricostruire il tessuto culturale di un decennio cruciale per l’America, e ancora estremamente attuale.

Contenuto della mostra
a) Collezione di 50 manifesti di grande formato (90x110 cm.), realizzati verso la metà nel 1929 a cura di un gruppo di artisti americani tra cui Willard Frederic Elmes, Hal Depuy, Frank Beatty, Robert Beebe, Henry Lee Jr., etc.
Tiratura in numero limitato di copie, in litografie originali presso lo stampatore Mather & Company di Chicago.
b) Fotografie, circa 70 immagini da archivi americani
1) Selezione di circa 10 immagini realizzate sia da fotografi artisti che da cronisti anonimi, e che mettono in evidenza la nuda realtà della crisi, con i dormitori pubblici, le code per il cibo, le folle disorientate all’annuncio del crack in borsa o l’istante in cui la prima scarica elettrica uccide una donna condannata a morte.
2) Libreria del Congresso di Washington
Circa 30 immagini selezionate dal fondo della Farm Security Administration, con i seguenti fotografi: Jack Delano, Walker Evans, Dorothea Lange, Russell Lee, Carl Mydans, Arthur Rothstein, Ben Shahn.
3) Immagini della Photo League, gruppo fondato da Walter Rosenblum, che realizza fotografie di New York dal 1936. Il materiale verrà reperito grazie alla collaborazione della vedova di Rosenblum. In questo contesto, vedremo lo sviluppo della fotografia sociale in America, fino a raggiungere aspetti di autentica arte.
4) Copertine delle riviste più significative del periodo, come Life o Fortune, che pubblicano in copertina strepitose fotografie di Margaret Bourke-White.

Il catalogo edito da Mazzotta contiene oltre al testo del curatore di Uliano Lucas, i saggi di Pietro Bellasi, Tiziano Bonazzi, Gian Luca Farinelli, John Heller, Pina Lalli, Franco La Polla, Federico Montanari e Vera Zamagni.

USA 1929-1939. Dalla Grande crisi al New Deal
A cura di Uliano Lucas
Milano, Fondazione Antonio Mazzotta
Foro Buonaparte 50
16 maggio - 16 luglio 2009
8 settembre - 4 ottobre 2009
(chiusa dal 17 luglio al 7 settembre per la pausa estiva)

Orario: 9.30-18.30: giovedì 9.30-22. Chiusura lunedì
Ingresso Libero
Per informazioni Fondazione Antonio Mazzotta - www.mazzotta.it, tel. 02.878197-878380
Catalogo con testi di Pietro Bellasi, Gian Luca Farinelli, Uliano Lucas, Tiziano Bonazzi, Franco La Polla, Pina Lalli, Federico Montanari, Vera Zamagni.
Edizioni Gabriele Mazzotta (pp. 160, ill. 106, Euro 28,00, Euro 20,00 durante la mostra)

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