mercoledì 21 novembre 2012

Dipinti del Barocco romano da Palazzo Chigi in Ariccia

di Sonia Gammone

Fino al 16 dicembre, presso il Palazzo ducale dei Castromediano di Cavallino di Lecce, sarà possibile ammirare la mostra Dipinti del Barocco romano da Palazzo Chigi in Ariccia, che sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica presenta una selezione di 40 importanti dipinti del XVII secolo conservati nel Palazzo Chigi di Ariccia (Roma), sede del Museo del Barocco Romano, punto di riferimento internazionale per gli studi sul collezionismo e sull’arte barocca italiana. Con l’intento di proporre un inedito gemellaggio tra il Barocco leccese e quello romano, questa mostra rappresenta un importante momento di riflessio sul rapporto culturale esistente tra i duo maggiori centri della cultura barocca in Italia. Le opere esposte provengono in parte dalla collezione Chigi, ma anche dalle prestigiose collezioni di Fabrizio Lemme, Maurizio Fagiolo, Oreste Ferrari e Renato Laschena, confluite per donazione nel Palazzo Chigi di Ariccia. L’esposizione è articolata in sezioni tematiche, che corrispondono ai diversi generi pittorici presenti nel Seicento: dalla pittura di ritratto, tesa a celebrare i personaggi importanti delle casate, alla pittura di paesaggio e veduta, spesso con l’illustrazione dei feudi di famiglia, alla pittura decorativa, attraverso modelli e bozzetti finalizzati alla realizzazione di cicli decorativi in chiese e palazzi, alla pittura per pale d’altare con modelli o bozzetti per dipinti in chiese e cappelle private, alla pittura da quadreria per le collezioni private in palazzi e ville. I nomi degli artisti sono di quelli importanti: Giovan Battista Gaulli, Ferdinand Voet, Francesco Trevisani, Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato, Carlo Maratti, Viviano Codazzi, Mattia Preti, Salvator Rosa, Pier Francesco Mola, Pietro da Cortona, Andrea Pozzo e Gian Lorenzo Bernini. Un appuntamento da non perdere insomma per rivivere un momento artistico di grande spessore come quello del Barocco.

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