L’amministrazione
comunale di Chiaromonte, in collaborazione con la rivista
specialistica In Arte Multiversi, organizza la prima rassegna di
pittura murale del Comune di Chiaromonte, in programma da martedì 1° aprile a giovedì 3. La manifestazione si propone da
un lato come un’occasione per la promozione del centro lucano al di
fuori dei confini locali, dall’altro ha lo scopo di valorizzare gli
spazi urbani attraverso la realizzazione di murales da parte di
artisti di comprovata esperienza e varia provenienza, che lasceranno
la propria testimonianza artistica sulle pareti di alcuni edifici del
paese.
L’evento artistico si inserisce all’interno
del progetto “In Arte Exhibit”, avviato nel 2010 da “In Arte”
allo scopo di coniugare la promozione del territorio con la
diffusione della conoscenza dell’arte contemporanea. Eventi
artistici di questo tipo vogliono essere uno strumento per dare ampia
visibilità alla Basilicata sul piano nazionale e far giungere nei
Comuni lucani quanti più visitatori, curiosi di scoprire e conoscere
i luoghi e le ricchezze che essi possono offrire.
Il termine “murale” indica un dipinto
realizzato su una superficie permanente in muratura, in genere
collocato in un luogo aperto accessibile a chiunque, per poter essere
offerto al godimento della collettività. La pittura murale può
essere realizzata con varie tecniche: in genere si usano intonaci a
base di calce naturale, colori acrilici, fissativi e vernice a base
acrilica. Per quanto riguarda i soggetti dei murali (o murales,
secondo l’accezione spagnola), anch’essi possono essere vari:
spesso si tratta di rappresentazioni di scene d’ispirazione
social-popolare, talvolta con intenti politici.
Il “muralismo” nacque in
Messico negli anni Venti del Novecento, quando, sulla scia della
rivoluzione, gli artisti riscoprirono il valore sociale dell’arte e
le sue potenzialità comunicative. Al contrario in Italia lo sviluppo
dell'arte murale fu legato al regime fascista e funzionale alla sua
propaganda politica. Nel 1933 Mario Sironi elaborò il “Manifesto
della pittura murale”, nel quale si esaltavano le qualità
comunicative, la capacità di influire sulle opinioni e sui punti di
vista della gente comune dell’arte murale. Decorazioni murali
continuarono a esistere anche dopo il secondo dopoguerra, animate da
contenuti politici, ma anche a fini puramente estetici e ornamentali.
Nei primi anni ‘80 nella
cittadina calabrese di Diamante, in provincia di Cosenza, avvenne la
prima “operazione murales”, che vide 83 artisti provenienti da
tutto il mondo dipingere le facciate delle case del centro storico. A
questo esempio si sono successivamente ispirati diversi comuni lucani
ed ora un’iniziativa simile viene proposta anche a Chiaromonte. Qui saranno realizzate opere di pittura murale ispirate agli antichi
mestieri ormai scomparsi in uso il secolo scorso nel paese, uno dei tanti gioielli
paesaggistici inseriti nel cuore verde del Parco Nazionale del
Pollino, che nel fiorente periodo feudale era definito "il
signore delle valli", in virtù della sua posizione dalla quale
domina le valli del Serrapotamo e del Sinni.
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