giovedì 13 marzo 2014

Murales a Chiaromonte. Antichi mestieri scomparsi

L’amministrazione comunale di Chiaromonte, in collaborazione con la rivista specialistica In Arte Multiversi, organizza la prima rassegna di pittura murale del Comune di Chiaromonte, in programma da martedì 1° aprile a giovedì 3. La manifestazione si propone da un lato come un’occasione per la promozione del centro lucano al di fuori dei confini locali, dall’altro ha lo scopo di valorizzare gli spazi urbani attraverso la realizzazione di murales da parte di artisti di comprovata esperienza e varia provenienza, che lasceranno la propria testimonianza artistica sulle pareti di alcuni edifici del paese.
L’evento artistico si inserisce all’interno del progetto “In Arte Exhibit”, avviato nel 2010 da “In Arte” allo scopo di coniugare la promozione del territorio con la diffusione della conoscenza dell’arte contemporanea. Eventi artistici di questo tipo vogliono essere uno strumento per dare ampia visibilità alla Basilicata sul piano nazionale e far giungere nei Comuni lucani quanti più visitatori, curiosi di scoprire e conoscere i luoghi e le ricchezze che essi possono offrire.
Il termine “murale” indica un dipinto realizzato su una superficie permanente in muratura, in genere collocato in un luogo aperto accessibile a chiunque, per poter essere offerto al godimento della collettività. La pittura murale può essere realizzata con varie tecniche: in genere si usano intonaci a base di calce naturale, colori acrilici, fissativi e vernice a base acrilica. Per quanto riguarda i soggetti dei murali (o murales, secondo l’accezione spagnola), anch’essi possono essere vari: spesso si tratta di rappresentazioni di scene d’ispirazione social-popolare, talvolta con intenti politici.
Il “muralismo” nacque in Messico negli anni Venti del Novecento, quando, sulla scia della rivoluzione, gli artisti riscoprirono il valore sociale dell’arte e le sue potenzialità comunicative. Al contrario in Italia lo sviluppo dell'arte murale fu legato al regime fascista e funzionale alla sua propaganda politica. Nel 1933 Mario Sironi elaborò il “Manifesto della pittura murale”, nel quale si esaltavano le qualità comunicative, la capacità di influire sulle opinioni e sui punti di vista della gente comune dell’arte murale. Decorazioni murali continuarono a esistere anche dopo il secondo dopoguerra, animate da contenuti politici, ma anche a fini puramente estetici e ornamentali.
Nei primi anni ‘80 nella cittadina calabrese di Diamante, in provincia di Cosenza, avvenne la prima “operazione murales”, che vide 83 artisti provenienti da tutto il mondo dipingere le facciate delle case del centro storico. A questo esempio si sono successivamente ispirati diversi comuni lucani ed ora un’iniziativa simile viene proposta anche a Chiaromonte. Qui saranno realizzate opere di pittura murale ispirate agli antichi mestieri ormai scomparsi in uso il secolo scorso nel paese, uno dei tanti gioielli paesaggistici inseriti nel cuore verde del Parco Nazionale del Pollino, che nel fiorente periodo feudale era definito "il signore delle valli", in virtù della sua posizione dalla quale domina le valli del Serrapotamo e del Sinni.

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