martedì 13 luglio 2010

Arturo Barbante. Icone della tavola

Comunicato stampa

La galleria d’arte Koiné Scicli presenta una mostra personale dell’artista siciliano Arturo Barbante che ha indagato con finezza e consapevolezza sull’influenza del cibo nella nostra vita quotidiana.
Il cibo come metafora della comunicazione che si respira nelle opere ad acquerello e acrilico, descrittive di un tavolo imbandito e una serie di figure umane, testimoni e attori di convivialità e quindi di ricordi, quasi una riunione di famiglia dove però i tratti essenziali dell’acquerello delineano personaggi in cerca di autore, quasi si chiedesse una immedesimazione da parte di chi guarda. Ognuno di noi può ritrovarsi seduto a quei tavoli, dove spesso, o dal titolo o dai particolari, Barbante accenna alla sacralità del momento che diventa episodio da rammentare nella nostra vita sperduta e sola.
Sembra una pittura immediata e pop, l’acquerello dà levità ai contorni e agli sfondi, ma l’atteggiamento delle figure, quasi di attesa e di sospensione, ci fa entrare in una dimensione riflessiva dove il cibo, ancora una volta rappresenta l’attaccamento alla vita, alle passioni, ai sentimenti vissuti insieme.

ARTURO BARBANTE
E’ nato a Vittoria (Rg) nel 1944, dove vive e lavora. Ha insegnato disegno e storia dell’arte negli istituti superiori. Espone in mostre personali e collettive dal 1964 utilizzando diverse tecniche pittoriche. Ha contribuito significativamente alla vita culturale della sua città, curando anche i costumi e le scenografie per varie manifestazioni popolari. Si è anche occupato di grafica per l’editoria e la pubblicità. Dal 2008 partecipa attivamente alle iniziative della galleria Koiné Scicli, sia in mostre collettive che personali.

Titolo mostra: Arturo Barbante. Icone della tavola
A cura di: Bartolo Piccione
Sede: Galleria d'arte Koiné, Scicli (Rg)
Date: 17 luglio - 7 agosto 2010
Inaugurazione: sabato 17 luglio, ore 20.30
Orari di apertura: martedì-domenica 18.30-21.30
Catalogo: Officina delle immagini
Testi critici: Carmelo Arezzo, Andrea Guastella

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