Ritorna alla pubblica fruizione il Tempio di Venere presso il Foro romano, all’interno di in un promettente e più ampio progetto di riqualificazione e messa in sicurezza riguardanti le maggiori aree archeologiche romane e i relativi percorsi di visita. Il progetto di risistemazione della grande area monumentale si deve all’intervento del delegato per le aree archeologiche di Roma e Ostia, nella figura di Roberto Cecchi, che concretizza manutenzione straordinaria dell’intero spazio archeologico e la sistemazione tecnica dei percorsi, per garantire un’efficiente utilità verso i visitatori. L’antico tempio, fondato nel 141 d.C. da Antonino Pio in epoca antoniniana e dedicato alla Città Eterna nonché alla dea Venere, venne eretto nei pressi del Colosseo dove vi era, un tempo, il vestibolo della Domus Aurea di Nerone. Esso si presentava diptero (con due file di colonne sul perimetro) e con un’elaborata disposizione di ambienti all’interno. Di tale sfarzo, oggi rimane in vista solo il grandioso pavimento in lastre marmoree e le agili colonne in porfido, in quanto Il suo processo di spoliazione cominciò già nel VII secolo, quando vennero estratte dall’edificio le tegole in ottone della copertura sul tetto che l’imperatore Eraclio concede a Papa Onorio per riutilizzarle in San Pietro.
Il progetto di questa grande risistemazione vuole essere una ricognizione dell’architettura originaria, restituendo alla realtà attuale la grandiosità delle strutture antiche. Prima di questi interventi, sino agli anni ottanta, lo spazio archeologico era persino attraversato da una lunga strada asfaltata percorribile dalle auto. Questa collegava la viabilità sino a Piazza di Venere e ai giardini. Oggi manutenzione e ripristino hanno cancellato ogni traccia dell’incombente suolo in asfalto e restituito all’archeologia l’originario impianto architettonico dell’antico sito templare, decaduto e lesionato. Le prevalenti e più necessitanti operazioni di manutenzione hanno interessato dapprima delle soluzioni concernenti scorrimento e smaltimento di infiltrazioni d’acqua, il pericolo più incombente e responsabile del degrado nel sito. I maggiori restauri sono stati attivati invece sulle semicalotte delle absidi nonché sui parametri delle mura nel lato Sud. Lesioni e cedimenti hanno interessato anche le scale che occupavano la zona dell’incrocio delle absidi a cui il restauro ha dovuto rispondere con l’integrazione di numerosi contrafforti collegati da un sistema di possenti solai armati. Al deterioramento delle absidi si è risposto con delle iniezioni di malta, utili a restituire sia un’immagine di integrità all’impianto murario, ma soprattutto a preservare dai successivi decadimenti strutturali. L’intervento attuato, ha impegnato risorse per 265.000, 00 euro.
Informazioni utili:
Orari di visita
Dalle 8.30 fino a un’ora prima del tramonto
Chiuso 1 gennaio, 25 dicembre
La biglietteria chiude un'ora prima
Ingresso
I visitatori entreranno dai due ingressi dell’area archeologica centrale; via dei Fori Imperiali e via di San Gregorio. L’accesso al Tempio di Venere e Roma, una volta all’interno dell’area di visita, si trova a fianco dell’Arco di Tito.
Biglietti
Intero € 12,00; ridotto € 7.50
Il biglietto consente l’accesso alle aree del Foro romano, del Palatino e del Colosseo
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