sabato 20 ottobre 2012

Santa Maria dell'Episcopio a Montalbano Jonico

di Francesco Mastrorizzi

Montalbano Jonico è una cittadina della collina materana, le cui origini risalgono al III secolo a. C. Nel corso del Medioevo è stata terra di conquista, subendo le sopraffazioni e le violenze di Bizantini, Svevi, Normanni, Francesi, Spagnoli, Borboni, come del resto tutto il sud dell’Italia. Il suo territorio fertile ne ha fatto per molti decenni uno dei centri più ricchi e prosperi dell’area, tanto che nel 1735 Carlo III di Borbone gli conferì il titolo di “città” e i vescovi di Tricarico ne fecero la loro privilegiata residenza estiva.
Nel centro storico del paese è ubicata la Chiesa Madre di Santa Maria dell'Episcopio, la cui facciata appare semplice nelle linee classicheggianti tipiche del Cinquecento. La consacrazione dell’edificio avvenne nel 1534, come attesta una iscrizione in latino incisa su una lastra in pietra. Nel Settecento un devastante terremoto rese necessaria la demolizione della chiesa e con la successiva ricostruzione si decise di riordinare le navate, murando l’ingresso principale originario, che si affacciava sul lato occidentale in corrispondenza di Piazza Savonarola, e spostando la porta maggiore presso la cupola e la crociera.
L’edificio è a tre navate e presenta al suo interno alcuni elementi molto interessanti sotto il profilo artistico. Nella navata centrale è ancora ben conservato un fonte battesimale del Cinquecento. Altro dettaglio rilevante è un imponente organo decorato con motivi dorati, che fu trasportato dietro l’altare nei primi anni del Novecento. Dietro l’altare maggiore si trova il coro, realizzato alla fine del Seicento.
Anche le navate laterali sono ricche di opere sacre che meritano un cenno. Nella navata di destra si trovano l’altare di Santa Maria e quello dell’Addolorata. Poco più avanti la cappella di S. Maurizio, patrono del paese, conserva un bellissimo paliotto di marmi policromi. La navata di sinistra ospita l’altare di S. Maria ad Nives e quello di S. Maria di Costantinopoli. Spicca una tela del Seicento, attribuita al pittore Mattia Preti, definito “il Caravaggio di Napoli”, raffigurante la Madonna con Gesù bambino che offre la Croce a San Giovannino. Conserva, inoltre, una statua lignea risalente al XIII-XIV secolo raffigurante una Madonna con Bambino. L'effige proviene dall'antico cenobio cistercense di San Nicola in Sylva, oggi ridotto a pochi ruderi e situato sulla sponda sinistra del fiume Agri, in territorio montalbanese fuori dall'abitato.

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