di Francesco Mastrorizzi
Sorge nella collina materana il
paese di Ferrandina, la cui fondazione, come indica una lapide affissa sul
portone del Municipio, sarebbe da fissare nell’anno 1494 e da attribuire a
Federico d'Aragona, che battezzò l’abitato in onore di suo padre, re Ferrante (o
Ferrantino). Le origini di Ferrandina, tuttavia, possono essere fatte risalire
all’VIII secolo a.C., epoca dei primi insediamenti Enotri.
Il centro storico è un luogo
ricco di fascino e di storia, in cui si susseguono una serie di edifici sacri e
civili di pregevole valore architettonico. Notevoli sono i conventi di Santa
Chiara, San Francesco, San Domenico e quello dei Cappuccini. Molto belli sono anche
alcuni palazzi nobiliari ornati di scaloni e portali di stile napoletano.
L’edificio più importante è
sicuramente la chiesa madre di Santa Maria della Croce, che si affaccia su
piazza Plebiscito, al centro del paese. Anche in questo caso non si hanno
certezze sulla data di costruzione. Potrebbe essere stata edificata per volere
dello stesso Federico d'Aragona. Tuttavia alcuni elementi architettonici, come
le caratteristiche lobature delle trifore poste in alto ai lati del transetto,
fanno pensare ad un precedente edificio di sapore bizantino, che potrebbe
essere identificato con l’antica chiesa di San Lorenzo Martire. Questa sorgeva
ad Uggiano, il centro abitato antecedente a quello di Ferrandina. Per le
numerose trasformazioni e i notevoli ampliamenti subiti nel corso dei secoli,
forti difficoltà si presentano nel leggere l'impianto primitivo del monumentale
complesso.
La facciata del XVI secolo, su
cui si aprono tre portali e tre rosoncini, risente negli schemi architettonici
e nei motivi ornamentali di echi rinascimentali. Il portale centrale è
fiancheggiato da due colonne istoriate; sul lato sinistro si vedono segni di
bifore. L’interno, rifatto nel Settecento, è a tre navate e si presenta in
stile barocco. La trabeazione della navata centrale sorregge fasci d’archi a
botte. Sopra ogni arcata vi è una finestra arcuata e tale fila superiore di
finestre si ripete nelle navate minori. Seguendo un sistema di copertura
barocca, su ogni campata ci sono cupolette ellittiche, simili a quella della
cupola centrale.
L’abside custodisce un coro
ligneo intagliato, un organo a canne e, in alto a sinistra e a destra le
sculture lignee di Isabella Del Balzo e di Federico d’Aragona, attribuite ad
Altobello Persio, di Montescaglioso. L’altare maggiore (1777) è in marmi
policromi ad intarsio. Una statua in legno della Madonna col Bambino, datata 1530, è seduta su un monumentale sedile
ligneo dorato con baldacchino. Nell’ufficio parrocchiale si nota l’affresco
della Crocifissione, del XVII secolo,
del pittore Andrea Miglionico (pittore doc. 1663-1710).
Nella chiesa è custodita una reliquia
del Legno Santo di Croce, all’interno di una stauroteca provvista del più
antico bollo dell'arte degli orafi di Napoli rinvenuto in Basilicata e databile
alla metà del XV secolo. Secondo la tradizione, si tratta di un pezzo di legno
della Croce su cui morì Gesù Cristo. La reliquia è particolarmente venerata il
14 settembre, festa liturgica dell'Esaltazione della Santa Croce.
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