giovedì 7 maggio 2009

Pablo Picasso: amore del passato, sfida alla tradizione

di Maria Pia Masella

Alla National Gallery di Londra, in mostra uno fra gli artisti più camaleontici del XX secolo. Picasso Challenging the Past raccoglie più di sessanta lavori, coprendo un arco di tempo che va dagli inizi del 900 agli anni 70, in un percorso che, se da un lato va a ritroso evidenziando quanto la carica innovativa e ribelle di Picasso si nutra di continui riferimenti alla tradizione, allo stesso tempo scivola nel futuro nel seguire l’artista nello slancio verso la definizione personale di uno stile. Divisa in sei sezioni: Autoritratto, Nudi di donne, Tipi, Modelle, Nature morte e Variazioni, la mostra rivela quanto alla nascita di ogni “periodo”di Picasso corrisponda l’incontro con un grande maestro del passato e la successiva, inevitabile sfida.
«E’ già abbastanza difficile lavorare soli. Che folle idea portare un altro pittore nel mio studio!» scrive Picasso in una lettera del 1954 a Jacqueline Rocque, giovane e ultima moglie, riferendosi al difficile rapporto che si stava instaurando tra lui e una tela di Delacroix, Donne d’Algeri, in quel periodo fonte di una serie di variazioni.
Il confronto tra l’originale di Delacroix e una delle variazioni illumina sul modo in cui, pur partendo da un riferimento preciso e mantenendone generalmente gli elementi in termini di soggetto, spazi e numero di figure, Picasso trasformi la fonte in qualcosa di suo, trasfigurando la resa realistica di Delacroix in una composizione di linee, curve e diagonali, spogliando le donne di Algeri dell’originario languore mediterraneo, delle soffici, pigre, stanche pose, spogliandole dei loro bei vestiti e degli stessi visi. Le donne di Algeri del 1954 sono toniche, dinamiche acrobate, distese a terra a gambe sollevate. L’unica figura che conserva un volto e una posa verosimile è quella di Jacqueline Rocque in primo piano, sulla sinistra, eletta musa tramite lo stesso dipinto.
«Come tutti gli artisti, io sono prima di tutto un pittore di donne!» confessa Picasso, che fin dagli anni d’esordio affronta il nudo di donna. Da pittori come Paul Gauguin (1848-1903), Puvis de Chavannnes (1824-1898), Edgar Degas (1834-1917) prende pose e sfondi. Le forme monumentali e volumetriche della Grande bagnante (1964) per esempio, si presentano come uno sviluppo dei nudi legnosi e rozzi di Gauguin. La pennellata ad applicazioni leggere, l’effetto matto del colore, riprendono la tecnica a fresco di Puvis De Chevannes, così come le figure isolate sullo sfondo di un blu soffuso, ricordano le atmosfere immobili del pittore simbolista.
E’ solo nel periodo cubista che Picasso si stacca dai riferimenti espliciti a livelli di contenuti, mantenendo però una tecnica che deriva da Cézanne. Nel caso del Nudo di donna seduta (1910) il lavoro del pennello, a colpi paralleli con movimenti decisi, proviene direttamente dall’anticipatore del cubismo, eppure, di nuovo, è un rapporto esasperato e drammatico quello con Cézanne, un gioco di prestiti che Picasso brucia fino a confrontarsi violentemente con la fonte, esasperandola.
Necessari ad ogni artista, i processi di derivazione e distacco dai maestri del passato, con Picasso si liberano dal formalismo, superando quell’inevitabile distanza che prima o poi si crea anche tra il miglior maestro e il perfetto allievo. Come un figlio che cresce senza perdere la carica di appassionata resistenza alla figura paterna, Pablo Picasso non lascia indietro i suoi maestri, piuttosto li coinvolge in una perenne battaglia da pari a pari.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00. I venerdì fino alle 21.00.

Immagini:
Pablo Ricasso, Nudo di donna, seduta, 1909-1910. Olio su tela, cm. 92x73, Tate Modern, Londra
Eugène Delacroix, Le donne di Algeri nei loro appartamenti, 1834. Olio su tela, cm. 180x229, Musée du Louvre, Paris
Pablo Ricasso, Donne di Algeri, 1954. Olio su tela, cm. 54 x 65, Nahmad Collection, Svizzera
Pablo Picasso. Grande bagnante, 1921. Olio su tela, cm. 182 x 101, Musée Nationale de l’Orangerie, Paris

Nessun commento :