domenica 10 maggio 2009

I sigilli dei frati dell’Ordine di San Iacopo in mostra ad Altopascio

Per la prima volta esposti al pubblico dal 9 al 23 maggio nei locali dell’antico Ospedale della città lucchese, 18 antichi sigilli che vanno dal XII al XVI secolo e provenienti da vari musei e archivi italiani.

Comunicato stampa

Ha preso il via ad Altopascio (LU), la mostra “I sigilli dell’Ospedale di Altopascio, segni di autorità, simboli di salvezza”, esposta nella Sala Granai di Piazza Ospitalieri e che rimarrà aperta fino al 23 maggio.
Organizzata dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Altopascio con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è stata curata da Franca Maria Vanni, ricercatrice della Fondazione Ivan Bruschi di Arezzo, che da anni opera nel settore della numismatica antica, con la collaborazione dell’archeologa Elisabetta Abela direttore scientifico del Museo di Altopascio. Questa esposizione ha per tema un argomento fino ora mai toccato nella vasta letteratura che ad oggi si è occupata dell’ospedale di Altopascio, nodo cruciale nel Medioevo lungo il percorso della Via Francigena, e dei suoi frati ospitalieri dell’Ordine di San Iacopo chiamati anche del Tau. La numismatica, e i sigilli in particolare, sono un campo della ricerca storica, se pur specialistico, che riveste grande interesse anche per il pubblico dei non addetti ai lavori perché tocca i campi più disparati: dalla storia dell’arte, al diritto, alla storia sociale. Questa mostra, che riunisce 18 sigilli esposti per la prima volta al pubblico, è il frutto di un anno e mezzo di ricerche effettuate nei musei italiani da Franca Maria Vanni che ha rintracciato gli esemplari originali dei sigilli (cerei o matrici bronzee) adoperati, dal Medioevo alla fine del XVI secolo, dai diversi membri dell’Ordine di San Iacopo di Altopascio. Già noti nel campo dell’erudizione antiquaria del XVIII secolo, la prima segnalazione si ha solo nella seconda metà dell’Ottocento ma fino adesso i sigilli dei frati ospitalieri non sono mai stati oggetto di uno studio specifico anche perché anche se si conoscevano le immagini in base a disegni o documenti, per la grande maggioranza dei pezzi originali era del tutto sconosciuta la sorte, se dispersi o finiti in qualche raccolta museale. Erano usati esclusivamente dai maestri dell’ordine e rappresentavano il segno dell’autorità che i titolari ricoprivano e per questo usati al posto della firma per convalidare gli atti riguardanti l’Ospedale o una “obedientia”, cioè una casa dipendente, o nei quali la presenza di una frate di Altopascio era indispensabile per la legalizzazione del documento. Erano quindi una alternativa alla firma che in pratica non esisteva come la intendiamo oggi, ma il sigillo rappresentava un vero e proprio rito molto spesso sovrapposto ad una croce tracciata sull’atto che si voleva registrare. Gli esemplari presentati, alcuni dei quali di ottimo livello artistico, provengono dalle collezioni dei musei di Torino, Cagliari, Siena, Firenze, Roma. Tra questi il sigillo di Ugolino Grifoni del 1544, l’ultimo Maestro dell’Ospedale di Altopascio prima della sua soppressione alla fine del XVI secolo da parte di Cosimo I° dei Medici, inciso sicuramente da un grande artista, di cui non sappiamo il nome, vista la qualità del disegno e attualmente conservato all’Archivio di Stato di Firenze. Oppure il sigillo di Ivone de Berrettani, sindaco dell’ospedale parigino di San Iacopo di Altopascio del XV secolo e proveniente dal Museo dell’Armeria Reale di Torino. “Il ritrovamenti dei sigilli ci permette anche di ricostruire la geografia dei frati ospitalieri di Altopascio - spiega la curatrice Franca Maria Vanni – un ordine fino adesso forse ancora sottovalutato e che avevano sedi e proprietà in tutta Europa. In più – aggiunge - si tratta di frammenti di storia molto significativi perché ci permettono di scoprire tanti aspetti della vita monastica e sociale del medioevo ai più sconosciuta e che mette in evidenza il ruolo di questi sigilli che erano legati strettamente al Maestro di appartenenza e spesso alla sua morte venivano distrutti”.
La mostra, arricchita da un percorso espositivo con grandi pannelli illustrati con testi e foto ingrandite di tutti i sigilli, oltre a cenni di storia di Altopascio e la via Francigena, rimarrà aperta fino al 23 maggio tutti i giorni dalle 16 alle 19, il giovedì, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 ad ingresso libero.
Per informazioni: Ufficio Turismo Comune di Altopascio tel. 0583.216525 o Biblioteca Comunale tel. 0583.216280, e-mail: turismo@comune.altopascio.lu.it.

Ufficio stampa:
Agenzia ILogo: Fabrizio Lucarini cell.340.7612178, e-mail: press@ilogo.it
Comune di Altopascio: Massimiliano Paluzzi, cell. 349.5540179, e-mail: maxpaluzzi@yahoo.it

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