domenica 26 marzo 2017

Antonio Del Donno in mostra a Livorno

di Carlo Maria Nardiello

La Melograno Art Gallery di Livorno espone per una settimana le opere di uno dei massimi rappresentanti del Novecento italiano: Antonio Del Donno.


Una vita da artista
Antonio Del Donno, quasi novantenne, ha iniziato sin da giovanissimo la propria formazione pittorica, mostrando una spiccata tendenza al figurativo pittorico, poi declinato verso uno stile informale caratterizzato da geometrie nette e colori in libertà: la detersione del geometrico attraverso la luce è il demarcatore più nitido del suo tracciato artistico. Non appare immediato sintetizzare il leitmotiv semantico della sconfinata produzione artistica dell’artista di Benevento; ai temi “umanizzati” del sacro e dello spirituale (Il mio lavoro è arte e preghiera è scritto su una delle sue tavole più iconiche) si affianca l’ininterrotta ricerca di strumenti di lavoro al suo tempo inconsueti: ferro, carta rigenerata, legno, catrame e molti altri ancora. 
Antonio Del Donno era di casa presso la galleria partenopea di Lucio Amelio e con il fido amico Mimmo Paladino ha vissuto praticamente per intero il proprio iter artistico: una lunga e fortunata parabola che l’ha condotto in ogni angolo di terra tra mostre personali, festival, biennali, fiere e gallerie per oltre sessant’anni. Una vita da artista che oggi, con la personale livornese, aggiunge un nuovo tassello ad un puzzle biografico-creativo estremamente fitto.

La grammatica artistica
La motivazione liberatoria e provocatoria, certo comune a molti artisti, assume in Del Donno un significato più profondo. Alla semantica propria dell’opera d’arte, infatti, si somma il portato autobiografico dell’artefice, mosso verso un raggiungimento interiore verso la radice delle cose riprodotte sulle tele, sulle tavole e nelle sculture. È una necessità di traduzione del pensiero essenziale del suo creatore quella presente in ognuna delle opere del beneventano, che pare aver metabolizzato a fondo la lezione dell’Arte Informale. La condanna ad una modernità che troppo spesso prende le distanze dai valori morali e presta il fianco ai beni effimeri si palesa nell’intera esperienza creativa di Antonio Del Donno. La soluzione offerta è un pieno recupero dell’originalità e dell’essenza della vita, da riversare in ogni azione del quotidiano dell’essere umano. I travagli di un intero secolo sono quelli tracciati sulle tavole e sulle tele, così come i segni del Passato e del Presente sono quelli plasmati in sculture di primordiale sensibilità. 

La personale alla Melograno Art Gallery
Una mostra interessante e obbligatoria per tutti gli estimatori, conoscitori o semplici curiosi del maestro Del Donno è questa allestita presso la Melograno Art Gallery, ulteriormente impreziosita dalla presenza, durante il vernissage, di Alberto Molinari, curatore dell’Archivio Antonio Del Donno e responsabile di tutte le iniziative legate al maestro. Con circa 25 opere esposte negli spazi interni della galleria di Giulio Ferrieri Caputi, al pubblico si offre una ragionata selezione di opere che dagli anni Ottanta arrivano alle ultime creazioni del 2014. Ad un utilizzo ricercato del catrame, cui l’artista ricorre per tessere trame dense sul bianco della tela, fa seguito l’intero panorama figurativo di Del Donno fino alle più recenti ricerche creative. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 31 marzo.

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