di Fabiana Pizzulli
Quest’anno si celebrano i 50 anni dal ritrovamento della più antica tomba dipinta con scene figurative nel mondo greco, quella del Tuffatore, trovata nel 1968. La rappresentazione del giovane che si tuffa nell’acqua, famosa in tutto il mondo, ancora dopo anni dalla scoperta, rappresenta una fonte viva di continui dibattiti tra studiosi proprio per l’enigma che si cela dietro quel tuffo, da sempre considerato un trapasso dalla vita alla morte. All’anniversario seguiranno degli eventi collaterali come un convegno internazionale che si terrà dal 4 al 6 ottobre 2018. In estate invece ritorneranno le aperture straordinarie fino alla mezzanotte, nei mesi di luglio e agosto dal venerdì alla domenica e la rassegna di musica e danza “Heraia- musica ai templi” ogni venerdì nei pressi del Tempio di Nettuno.
L’area archeologica di Paestum, fondata dai Greci intorno al VII a.C. con il nome di Poseidonia, rappresenta una delle più interessanti d’Italia, conservando degli edifici antichi in ottimo stato di conservazione. Riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità dal 1988, attira da sempre migliaia di turisti. Il sito, oltre a comprendere il Museo Nazionale e i resti dell’antica agorà greca, possiede 3 templi dedicati ad Hera, Atena e Nettuno edificati intorno al 500 a.C. Il sito è circondato da monumentali mura in pietra pentagonali, inframmezzate da 24 torri d’avvistamento.
I tre grandi templi sono costruiti secondo l’ordine dorico, anche se i Greci conoscevano anche quello ionico e corinzio. L’ordine dorico si riconosce dai capitelli sopra le colonne, che hanno la forma di scodelle. I capitelli della Basilica (tempio di Hera 550 a.C.), sono i più piatti, quelli di Atena (500 a.C.) un po’ meno, mentre quelli di Nettuno (460 a.C.), dimostrano la declinazione classica del dorico. Tipico dell’ordine dorico è il fregio, posto sopra le colonne, articolato in pannelli dipinti, detti metope, o scolpiti, ed elementi tripartiti che li separano, detti triglifi. I tre templi presentano l’altare, la piazza principale della città detta agorà, e gli edifici simbolo come la tomba dell’eroe fondatore detta heroon, e la struttura circolare delle assemblee, (ekklesiastieron).
Con l’arrivo dei Romani, i templi non subirono mutamenti, ma sorsero nuove strutture: il foro, spazio politico e commerciale, l’anfiteatro, dove si svolgevano le gare tra Gladiatori e animali, e il Campus, in cui i Romani si esercitavano nello sport. Nella piscina le donne praticavano riti a favore della fertilità.
Dal 4 al 6 Ottobre 2018 nel museo Archeologico Nazionale di Paestum si terrà il Convegno internazionale La Tomba del Tuffatore: rito, arte e poesia a Paestum e nel Mediterraneo intorno al 500 a.C. L’iniziativa è stata realizzata con il cofinanziamento dello Stato Italiano e delle Regione Campania, nell’ambito del POC Campania 2014-2020.
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