Il Museo Andersen propone un allestimento “estivo” che mette in mostra circa una trentina di dipinti conservati nei depositi, alcuni noti e altri, quelli che ritraggono il soggiorno passato tra Capodimonte e lago di Bolsena (1904-1905), mai esposti.
Sono opere di Hendrik C. Andersen (Bergen 1872–Roma 1940) realizzate in occasione di soggiorni estivi o di brevi viaggi che l’artista aveva compiuto in Italia insieme alla cognata Olivia Cushing, alla madre Helene, il fratello Arthur e alla sorella acquisita Lucia.
L’allestimento propone a volo d’uccello luoghi e sensazioni rintracciabili nelle poche righe del Diario di Olivia, che si intrecciano a volte in modo contraddittorio con il sensibilissimo carteggio privato tra Henry James e Hendrik. Ci si sofferma quindi solo sui soggiorni italiani che nella biografia di Andersen diventano sempre più stabili con lo scorrere del tempo.
Passeggiate al chiaro di luna, vividi paesaggi lacustri, feste agostane di paese (Bolsena e Montefiascone), vivaci marine (Porto Santo Stefano), panorami arrampicati e luminose scogliere (Vico Equense, Capri, il Golfo di Salerno), ma anche malinconiche vedute come per il Vesuvio notturno.
Più tardi, dopo la morte di Olivia (1917), non possediamo più testimonianze scritte, ma il cospicuo numero di vedute e paesaggi di Gaeta e soprattutto di Collalto Sabino (databili tra il 1918 e il 1940) ci fa supporre quanto Hendrik, ormai solo (la madre Helene muore nel 1932), lontano dal conforto dei suoi cari scomparsi, nelle pause lavorative desse libero sfogo alla sua vena pittorica, concedendosi sempre più libertà con una cromia sfumata che dà spazio a paesaggi silenziosi e quasi metafisici.
Sono opere di Hendrik C. Andersen (Bergen 1872–Roma 1940) realizzate in occasione di soggiorni estivi o di brevi viaggi che l’artista aveva compiuto in Italia insieme alla cognata Olivia Cushing, alla madre Helene, il fratello Arthur e alla sorella acquisita Lucia.
L’allestimento propone a volo d’uccello luoghi e sensazioni rintracciabili nelle poche righe del Diario di Olivia, che si intrecciano a volte in modo contraddittorio con il sensibilissimo carteggio privato tra Henry James e Hendrik. Ci si sofferma quindi solo sui soggiorni italiani che nella biografia di Andersen diventano sempre più stabili con lo scorrere del tempo.
Passeggiate al chiaro di luna, vividi paesaggi lacustri, feste agostane di paese (Bolsena e Montefiascone), vivaci marine (Porto Santo Stefano), panorami arrampicati e luminose scogliere (Vico Equense, Capri, il Golfo di Salerno), ma anche malinconiche vedute come per il Vesuvio notturno.
Più tardi, dopo la morte di Olivia (1917), non possediamo più testimonianze scritte, ma il cospicuo numero di vedute e paesaggi di Gaeta e soprattutto di Collalto Sabino (databili tra il 1918 e il 1940) ci fa supporre quanto Hendrik, ormai solo (la madre Helene muore nel 1932), lontano dal conforto dei suoi cari scomparsi, nelle pause lavorative desse libero sfogo alla sua vena pittorica, concedendosi sempre più libertà con una cromia sfumata che dà spazio a paesaggi silenziosi e quasi metafisici.
Paesaggi e impressioni d’ Italia. Dipinti di H. C. Andersen dal 1904 al 1940.
15 luglio - 15 settembre 2009
MUSEO HENDRIK C. ANDERSEN
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 - Roma
A cura di Matilde Amaturo, direttore Museo Hendrik C. Andersen, con la collaborazione di Maila Marasco.
Nessun commento :
Posta un commento