La pecora nera è film drammatico e silente sulla realtà della demenza e del mondo delle relazioni che intessono coloro che sono affetti da problemi mentali. Il film è di Ascanio Celestini ed è con Ascanio Celestini che interpreta il personaggio principale, che da bambino viene introdotto al mondo del manicomio e che presto diverrà la sua residenza stabile. Spalla magistrale del protagonista è il personaggio interpretato da Giorgio Tirabassi, noto ai più per aver interpretato un poliziotto di commissariato, ma qui regala alla platea un profondo alterego al personaggio di Celestini, così il nome Nicola, sembra passare dall’uno all’altro senza sapere in realtà a chi appartenga. La trama non esce inedita nelle sale cinematografiche, poiché Celestini ha già realizzato una rappresentazione teatrale e una redazione letteraria, dando una completezza ed uno sguardo a trecentosessanta gradi nel spettro delle produzioni artistiche. Così questo assolo nasce da un’indagine condotta negli ospedali psichiatrici, le cui mura conoscono le storie e le vicissitudini di individui alienati ed alienati da se stessi, che in Nicola – il protagonista – trovano voce corale e completa. È più facile trarre conclusioni affrettate e proporre luoghi comuni, che portare in scena la profonda solitudine di individui che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e che intimamente hanno difficoltà ad ascoltare i propri stati d’animo che emergono a sprazzi, spesso sedati da farmaci o da auto convincimenti. L’autore non ci risparmia nulla poiché è un mondo fatto anche di tanta pochezza, di tanta povertà, di tanta paura verso se stessi e verso l’altro.
giovedì 21 ottobre 2010
La pecora nera
di Angela Delle Donne
La pecora nera è film drammatico e silente sulla realtà della demenza e del mondo delle relazioni che intessono coloro che sono affetti da problemi mentali. Il film è di Ascanio Celestini ed è con Ascanio Celestini che interpreta il personaggio principale, che da bambino viene introdotto al mondo del manicomio e che presto diverrà la sua residenza stabile. Spalla magistrale del protagonista è il personaggio interpretato da Giorgio Tirabassi, noto ai più per aver interpretato un poliziotto di commissariato, ma qui regala alla platea un profondo alterego al personaggio di Celestini, così il nome Nicola, sembra passare dall’uno all’altro senza sapere in realtà a chi appartenga. La trama non esce inedita nelle sale cinematografiche, poiché Celestini ha già realizzato una rappresentazione teatrale e una redazione letteraria, dando una completezza ed uno sguardo a trecentosessanta gradi nel spettro delle produzioni artistiche. Così questo assolo nasce da un’indagine condotta negli ospedali psichiatrici, le cui mura conoscono le storie e le vicissitudini di individui alienati ed alienati da se stessi, che in Nicola – il protagonista – trovano voce corale e completa. È più facile trarre conclusioni affrettate e proporre luoghi comuni, che portare in scena la profonda solitudine di individui che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e che intimamente hanno difficoltà ad ascoltare i propri stati d’animo che emergono a sprazzi, spesso sedati da farmaci o da auto convincimenti. L’autore non ci risparmia nulla poiché è un mondo fatto anche di tanta pochezza, di tanta povertà, di tanta paura verso se stessi e verso l’altro.
La pecora nera è film drammatico e silente sulla realtà della demenza e del mondo delle relazioni che intessono coloro che sono affetti da problemi mentali. Il film è di Ascanio Celestini ed è con Ascanio Celestini che interpreta il personaggio principale, che da bambino viene introdotto al mondo del manicomio e che presto diverrà la sua residenza stabile. Spalla magistrale del protagonista è il personaggio interpretato da Giorgio Tirabassi, noto ai più per aver interpretato un poliziotto di commissariato, ma qui regala alla platea un profondo alterego al personaggio di Celestini, così il nome Nicola, sembra passare dall’uno all’altro senza sapere in realtà a chi appartenga. La trama non esce inedita nelle sale cinematografiche, poiché Celestini ha già realizzato una rappresentazione teatrale e una redazione letteraria, dando una completezza ed uno sguardo a trecentosessanta gradi nel spettro delle produzioni artistiche. Così questo assolo nasce da un’indagine condotta negli ospedali psichiatrici, le cui mura conoscono le storie e le vicissitudini di individui alienati ed alienati da se stessi, che in Nicola – il protagonista – trovano voce corale e completa. È più facile trarre conclusioni affrettate e proporre luoghi comuni, che portare in scena la profonda solitudine di individui che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e che intimamente hanno difficoltà ad ascoltare i propri stati d’animo che emergono a sprazzi, spesso sedati da farmaci o da auto convincimenti. L’autore non ci risparmia nulla poiché è un mondo fatto anche di tanta pochezza, di tanta povertà, di tanta paura verso se stessi e verso l’altro.
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