L’antica dea Fortuna viene descritta da filosofi e letterati come un essere malvagio dalla personalità duplice che prima seduce l’animo umano elargendo preziosi doni e poi dimostra la sua crudeltà privandolo improvvisamente della ricchezza accumulata con tanta avidità. Ritratta come una giovane donna, è associata a vari attributi simboleggianti la sua incostanza: il timone, il globo, le spighe, la prua della nave, la corda, il cerchio, la sfera o la ruota. Il primo esempio di Ruota della Fortuna fu riscoperto nel
Dal XII secolo si diffonde l’immagine della Fortuna mentre gira la ruota, attorno alla quale si distribuiscono di solito quattro o sei re: quello in cima detiene il potere, perde poi i suoi simboli regali da una parte, e li riacquista risalendo dall’altra parte della ruota. Il tema della Fortuna è ora associato a quello del potere attraverso il noto epigramma: “Regnabo, Regnavi, Regno, Sum Sine Regno”.
Nei primi secoli del Cristianesimo si iniziò una lotta contro il paganesimo e contro tutte le sue manifestazioni. Si voleva distruggere tutto ciò che di pagano esisteva ancora, decontestualizzando e tramutando ogni elemento politeista in un nuovo simbolo cristiano. Così, Nell’XI secolo si trova la prima raffigurazione medievale rinvenuta presso
Dal 1176 al 1185 si ritrova all’interno dell’Hortus Deliciarum di Herrera di Landsberg. Il più antico esempio medievale di raffigurazione della Ruota della Fortuna è un mosaico frammentario della seconda metà del XII secolo rinvenuto sotto l’attuale Duomo di Torino.
In alcuni casi La raffigurazione è presente in numerosi manoscritti contenenti testi sacri con una connotazione morale a scopo didattico e in scritti profani (XII-XIII sec). Tra 1390 e 1400 si può citare l’affresco del Castello di Lichtenberg in Tirolo. Esempi postumi sono nella Cattedrale di Basilea (XV sec) e nella Cattedrale di Canterbury. L’antitesi tra la virtù come principio cristiano e la fortuna come dottrina di un fatalismo, contro il quale ogni opposizione è vana, è più che nettamente illustrata nel tardo gotico in uno dei mosaici del pavimento marmoreo della Cattedrale di Siena.
Immagini:
Cattedrale di Trento. La Ruota della Fortuna
Rocca di Angera. La Fortuna e la Ruota
Ruota della Fortuna di Siena
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