lunedì 20 ottobre 2014

INSIEME con Matera 2019, crocevia del Mediterraneo

di Carlo Maria Nardiello


L’elezione di Matera-Basilicata a C.E.C. 2019 proietta la cittadina dei Sassi, la Basilicata e l’Italia in un futuro ricco di proposte promesse e visioni, per ora solo suggerite. Vinta la selezione è necessario, oggi e nei prossimi anni, vincere anche la sfida.
La novità intravista nel dossier esaminato dalla Commissione Europea risiede nel coinvolgimento di ampi strati della società civile al progetto di culturalizzazione ed “europeizzazione” quale centro gravitazionale di tutto il processo. 
Non solo sfide, dunque, ma anche possibilità. Una di queste consiste nel far convergere su Matera le forze di un’intera area che trascenda dai limiti geo-politici e si sposti sul piano geografico. Il riferimento è all’area del Mediterraneo: culla del pensiero culturale, apripista naturale del Continente (Vecchio eppure mai stanco), serbatoio di idee innovative, bacino di aggregazione e di salvezza-salvataggio. Per naturale vocazione Matera, la Basilicata e il Sud si pongono al centro di questo motore millenario di Storia (tangibile e intangibile). Perciò, se a Matera riuscisse la conversione dei venti trascinati dal mare in energia sostenibile, e riuscisse a radunare le passioni sospinte dalle onde di una comunità portatrice di cultura, saperi, tradizioni, beni, non solo vincerebbe la capitale sfida del 2019, ma diventerebbe Capitale dell’Europa Unita.
Un mare fra le terre (il Mediterraneo) e una città tra i Sassi sarebbero la bandiera di una comunità fertile e liquida da un lato, radicata e fortificata dall’altro. Figli di terre baciate dal mare, gli europei hanno bisogno di riconoscersi in una visione comune comunitaria che non dimentichi le forti radici culturali presenti in ogni punto della mappa continentale.
Cadono le barriere precostituite, si aprono nuovi scenari. Un progetto che si presenta nel nome dell’inclusione e della partecipazione. “Abitanti Culturali” e “Cittadini Attivi” sono le parole chiave del “capitale” progetto. 
Quando all’organicità di un disegno fa seguito la vivacità dell’azione prende vita un moto infrenabile: questo sta verificandosi oggi ma dovrà alimentarsi sempre: specie dopo il 2019.

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