lunedì 4 maggio 2009

Emozioni in terracotta

Comunicato stampa

Una mostra importante e lungamente pensata e attesa, la prima dedicata ai plasticatori modenesi Guido Mazzoni (1450 ca.-1518) e Antonio Begarelli (1499 ca.-1565), tra i massimi interpreti della scultura in terracotta del pieno Rinascimento padano, portatori di un linguaggio che incarna in modo originale i due aspetti peculiari della cultura figurativa rinascimentale, quello più realistico e intensamente emotivo nell'arte di Mazzoni e quello più classico e misurato nelle opere di Begarelli.
Mazzoni, attivo soprattutto nell’ultimo quarto del Quattrocento, sceglie per i suoi Compianti un’arte fortemente realistica, quasi a voler perpetuare credibilmente le forme effimere della religiosità popolare, come espresse anche nelle rappresentazioni sacre e in quelle teatrali. Di qui le coloriture delle sue figure, ad imitazione del vero. Begarelli, artista cinquecentesco, le dipingeva invece di bianco, per assimilarle al marmo, materiale più nobile della terracotta; ma anche per qualificarle come statue e non come persone, al fine di renderle universali.
Promossa dal Comune di Modena - Museo Civico d'Arte, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dalla Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia, con la partecipazione del Gruppo Hera, la mostra, curata da Giorgio Bonsanti (Professore ordinario di Storia e tecnica del restauro all’Università di Firenze e Coordinatore scientifico del Centro Europeo di Ricerche sul Restauro) e Francesca Piccinini (Direttrice del Museo Civico d’Arte di Modena), celebra la grandezza assoluta di questi due artisti colti e raffinati, la cui fama si estese fin dal Cinquecento al di là del ristretto ambito locale, superando anche i confini della penisola italiana.
La materia delle loro figure è la terracotta, così tipica nella tradizione emiliana per l’indisponibilità di marmi o pietre adatte, e al contrario la facile reperibilità dell’argilla. Di questa tecnica, Mazzoni e Begarelli sono forse i due massimi esponenti nella tradizione artistica italiana. Insufficientemente conosciuti anche fra gli “addetti ai lavori”, mentre in vita avevano incontrato ampio consenso, i due attendevano un’esposizione che li riproponesse al pubblico e li gratificasse dell’ammirazione che meritano. Si tratta indubbiamente di due fra i massimi scultori dell’intera storia dell’arte, anche se si espressero unicamente nella scultura di formatura (“per via di porre”) e non per intaglio (“per via di tòrre”, di togliere, come nel marmo o la pietra).
La rassegna illustra l'attività di Guido Mazzoni e Antonio Begarelli, che si distende lungo quasi un secolo, all’incirca tra il 1470 e il 1560, e incarna quelli che si potrebbero definire i due volti del Rinascimento, quello realistico e declamatorio e l’altro più classico e idealizzante, e il contesto che li ha visti operare, ribadendo l'importanza della loro produzione nell'ambito della scultura padana e in un più ampio panorama artistico, in parallelo alle più note vicende pittoriche e scultoree segnate da protagonisti quali Ercole de' Roberti, Giovanni Bellini, Nicolò dell'Arca, Alfonso Lombardi, Correggio e Raffaello.
Con “Emozioni in terracotta. Guido Mazzoni e Antonio Begarelli. Sculture del Rinascimento emiliano” si intende approfondire in tutti i suoi aspetti l'intensa attività dei due scultori modenesi. La mostra al Foro Boario raccoglie una sessantina di opere, in prevalenza scultoree, cui si affiancano alcuni dipinti e opere grafiche, accuratamente selezionati, al fine di ricostruire sinteticamente il contesto all’interno del quale si situa l’attività dei due plasticatori. La mostra sarà arricchita da un itinerario in città e sul territorio, che prevede la visita della Galleria Estense e del Museo Civico, dove si conservano opere che non si è ritenuto prudente spostare dalla loro collocazione abituale, e delle chiese del centro storico cittadino in cui ancora si custodiscono gruppi scultorei di Mazzoni e Begarelli (Sant’Agostino, San Giovanni, San Francesco, il Duomo, San Domenico e San Pietro), oltre a suggerire un itinerario ideale che arriva a Ferrara e a Parma.
Un itinerario reso ancora più suggestivo da una nuova illuminazione delle opere, resa possibile anche grazie al supporto tecnico di Hera, che avvalendosi di particolari tecnologie di avanguardia, ne esalta le qualità plastiche, espressive e liturgiche grazie alla possibile scelta tra diverse opzioni. Da sottolineare anche l’attenzione del progetto alla compatibilità ambientale ed al risparmio energetico, aspetti sui quali Hera investe da tempo.
Questa esposizione è stata origine di una serie di scoperte, alcune d’interesse veramente straordinario, e presenta una notevole quantità di opere inedite o poco conosciute. Tra queste figurano, tra l'altro, i frammenti del Monumento Beliardi del Begarelli, rinvenuti nel 2007 in occasione delle operazione di restauro della Chiesa di San Francesco.
“Guido Mazzoni e Antonio Begarelli furono protagonisti indiscussi della scultura del Rinascimento – nota la curatrice della mostra Francesca Piccinini -, accostati in passato in virtù delle comuni origini, dell'utilizzo pressoché esclusivo della terracotta, ritenuta una tecnica tipicamente modenese e di un presunto, ma infondato rapporto di discepolato, dedotto dalla comune appartenenza a quella stagione rinascimentale che in tutta la penisola si è manifestata come il momento forse più alto e originale della storia dell’arte italiana, declinandosi tuttavia in molteplici e feconde variabili geografiche e temporali, queste ultime particolarmente significative nel caso nostro. Mazzoni e Begarelli distano infatti tra loro cronologicamente una cinquantina di anni appena, essendo nato presumibilmente il primo intorno al 1450 e il secondo al 1500, ma esprimono attraverso la loro produzione artistica modi di pensare, idee e convinzioni appartenenti a due stagioni profondamente diverse”.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo edito da Franco Cosimo Panini Editore.

Titolo mostra: Emozioni in terracotta. Guido Mazzoni e Antonio Begarelli - Sculture del Rinascimento emiliano
A cura di: Giorgio Bonsanti e Francesca Piccinini
Allestimento: Fausto Ferri
Progetto illuminotecnica gruppi scultorei: Alberto Pasetti
Sede: Foro Boario, Via Bono da Nonantola 2, Modena
Durata: fino al 7 giugno 2009
Orari: da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00
lunedì chiuso
Ingresso: intero: 8 euro; ridotto: 6 euro (gruppi, categorie convenzionate, ragazzi 14-18 anni); ridotto euro 3 (scuole); gratuito over 65 anni e under 14 anni
Catalogo: Franco Cosimo Panini

Immagini:
Antonio Begarelli, San Giovanni Battista, terracotta, cm h 38, Modena, Galleria Estense
Guido Mazzoni, Compianto sul Cristo morto, 1476-1477, gruppo di otto figure in terracotta dipinta: Madonna (h 142 cm), Cristo (h 190 cm), Maddalena (h 152 cm), San Giovanni (h 165 cm), Maria di Cleofa (h 157 cm), Maria di Salome (h 152 cm), Busseto, Chiesa di Santa Maria degli Angeli

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