mercoledì 12 gennaio 2011

"Terrae motus" dalla Reggia al Pan di Napoli

di Gianmatteo Funicelli

L’allestimento che fu realizzato nelle luccicanti sale del Palazzo Reale di Caserta, rappresentò il risultato di un vasto progetto artistico tal titolo “Terrae motus”, installato in vista al pubblico nelle aule del grande palazzo barocco dal 1992 sino ad oggi: un piano espositivo che vide riuniti grandi artisti (locali e internazionali) della scena contemporanea impegnati sulla tematica inerente il catastrofico evento sismico datato 23 novembre 1980. Arte e inventiva dunque per rappresentare, ognuno con la propria capacità espressiva integrata all’intima sensibilità di artista, effetti, segni, angosce e paure in termini di arte visiva, come testimonianza del disastro che trentuno anni fa lacerò Irpinia e Lucania, i cuori pulsanti del Meridione italiano. Dall’anno di prima esposizione del progetto, i 70 lavori riuniti dal gallerista e mecenate Lucio Amelio per la Reggia di Caserta costituiscono un nucleo di arte sempre più ampio e in continue trasferte in numerosi eventi svoltisi in tutta Italia e all’estero, per poi approdare, dal 21 dicembre 2010 nelle sale del PAN Palazzo delle Arti di Napoli, centro di arte contemporanea, dove dalla costellazione del progetto originario, sei sono gli artisti che hanno rappresentato il proprio “Terrae motus” distaccandosi dalla permanente esposizione di Caserta.
In occasione del trentennale terremoto in Irpinia, presentano i propri lavori gli artisti Carlo Alfano, Bruno di Bello, Sergio Fermariello, Nino Longobardi, Gianni Pisani, Ernesto Tatafiore. Carlo Alfano e Bruno di Bello per la realizzazione delle proprie opere attingono preziosi suggerimenti malinconici dal mondo classico; l’opera di Fermariello invece racconta esplicitamente il boato del dramma, mentre il Longobardi tenta di raffigurare la forza distruttrice della natura; oltre alle visioni intime, interiori della distruzione in Gianni Pisani, il pubblico potrà percepire i caratteri identificativi del mondo partenopeo nell’opera del Tatafiore. La particolare esposizione, attiva sino al 4 febbraio 2011, è arricchita dalle documentazioni fotografiche di Peppe Avallone, che tracciano all’unisono, attraverso gli scatti raffiguranti gli artisti in azione nelle fasi di allestimento dei percorsi, il profilo culturale della città partenopea.
L’evento è stato realizzato grazie al contributo di Electa Napoli e Metropolitana di Napoli.

Elenco opere:
- Carlo Alfano (Napoli, 1932 – 1990), Eco-Discesa, 1981, tecnica mista su tela, cm 220 x 200
- Bruno Di Bello (Torre del Greco, Napoli, 1938), Apollo e Dafne, 1985, tre tele fotografiche a viraggio blu, cm 200 x 120 ciascuna
- Sergio Fermariello (Napoli, 1961), Senza titolo, 1990, acrilico su legno, cm 80 x 200
- Nino Longobardi (Napoli, 1951), Senza titolo, 1983, tecnica mista su tela, cm 204 x 524
- Gianni Pisani (Napoli, 1935), La credenza, 1964, legno, calchi in gesso, specchio, cm 240 x 163 x 54
- Ernesto Tatafiore (Napoli, 1943), 23 novembre 1980, 1983, acrilico su cartone intelato, cm 228 x 342

PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Palazzo Roccella | Via dei Mille, 60 | 80121 Napoli
info@palazzoartinapoli.net
Orari: feriali: 9.30 > 19.30 | festivi: 9.30 > 14.00 |chiuso il martedì

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