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mercoledì 19 maggio 2010

Sebastiano Ricci. Il trionfo dell’invenzione nel Settecento veneziano

Comunicato stampa

Dal 24 aprile all’11 luglio 2010 si terrà sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, la mostra Sebastiano Ricci. Il trionfo dell’invenzione nel Settecento veneziano.Questa iniziativa, promossa e organizzata da Fondazione Giorgio Cini e Regione del Veneto, si propone di celebrare i trecentocinquant’anni della nascita del pittore bellunese, che fu geniale precursore del Rococò in Italia e nei più importanti centri europei, da Vienna a Londra, contribuendo a diffondere l’arte e la cultura veneta nel mondo.
L’esposizione, curata dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, diretto dal prof. Giuseppe Pavanello, riunirà un insieme di ‘bozzetti’ (dipinti, sculture, disegni) in grado di rappresentare un aspetto originale del genio multiforme e spettacolare di Sebastiano Ricci, alla base di quella rivoluzione formale, tecnica, stilistica, di gusto e di visione, legata alle novità del Rococò. Ricci, oltre che grande maestro, fu infatti un innovatore dell’arte del bozzetto poiché ne rivalutò l’importanza e il valore di ‘originale’ rispetto all’opera finita che ne deriva: rivalutazione che appare evidente nella lettera scritta al conte Giacomo Tassi di Bergamo, suo mecenate, il 14 novembre 1731, dove si legge, in riferimento al bozzetto per la pala bergamasca di Sant’Alessandro della Croce: "sappia di più, che questo piccolo è l'originale e la tavola d'altare è la copia".
In mostra non mancheranno i confronti con i bozzetti di altri importanti artisti della scuola veneziana del primo Settecento, quali Antonio Pellegrini, il giovane Giambattista Tiepolo, Gaspare Diziani, Giambattista Pittoni, Antonio Molinari, Giambattista Piazzetta.
Attenzione particolare sarà inoltre rivolta alla grafica di Sebastiano Ricci, in particolare ai disegni custoditi presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Saranno, inoltre, esposti anche alcuni bozzetti in terracotta provenienti dal “fondo di bottega” di Giovanni Maria Morlaiter, oggi custoditi presso il Museo del Settecento Veneziano di Ca’ Rezzonico.
L’esposizione si avvale della collaborazione di alcune tra le più importanti istituzioni museali italiane, europee e statunitensi: oltre alle opere concesse dalle Gallerie dell’Accademia e da Ca’ Rezzonico, si potranno ammirare capolavori in prestito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dal Castello Sforzesco di Milano, dalla Galleria Sabauda di Torino, dal Museo di Capodimonte di Napoli, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Musée des Beaux-Arts di Orléans, dal Musée de la Ville de Strasbourg, dalla National Gallery di Londra, dagli Staatliche Museen di Berlino, dalle Collezioni Reali Inglesi, dal Szépművészeti Múzeum di Budapest, dalla Národni Galerie di Praga, e, ancora, dalla National Gallery di Washington e dal Metropolitan Museum di New York.
Questa iniziativa si configura come la più importante delle attività che Regione del Veneto e Fondazione Giorgio Cini – attraverso il Comitato Regionale appositamente istituito – hanno previsto per celebrare la figura, l’ingegno e l’opera di Sebastiano Ricci. Iniziate nel dicembre 2009 con il convegno internazionale, svoltosi alla Fondazione Grigio Cini, Sebastiano Ricci (1659 - 1734), le celebrazioni proseguiranno nel corso del 2010 con altre iniziative finalizzate alla valorizzazione di sezioni del patrimonio grafico, fotografico e documentale della Fondazione Cini riguardanti Sebastiano Ricci e la pittura veneta del Settecento, con lo scopo di mettere a disposizione di pubblico e studiosi strumenti aggiornati di conoscenza, in particolare attraverso un Atlante fotografico consultabile on line.
Anche il Comune di Belluno, città che diede i natali al grande pittore, in collaborazione con la Provincia di Belluno, la Diocesi di Belluno-Feltre, e la Soprintendenza PSAE per le Province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso, partecipa attivamente alle celebrazioni riccesche integrando la mostra veneziana con l’itinerario Sebastiano Ricci tra le sue Dolomiti. Belluno e Feltre che dal 30 aprile al 29 agosto 2010 renderà accessibili a Belluno e Feltre i capolavori lasciati da Sebastiano Ricci nel territorio che lo vide nascere. In particolare, sarà possibile ammirare gli affreschi della cappella Fulcis e la pala d’altare conservati nella Chiesa di San Pietro a Belluno, oltre alle pale d’altare provenienti dalla Certosa di Vedana che saranno esposte presso il Museo Diocesano di Arte Sacra nel centro storico di Feltre.

Titolo: Sebastiano Ricci. Il trionfo dell’invenzione nel Settecento veneziano
Date: fino all’11 luglio 2010
Orari: 11.00-19.00, chiuso il martedì, ultimo ingresso alle 18.15
Biglietti: intero € 9,50, ridotto € 8
Sede: Centro Espositivo Fondazione Giorgio Cini
Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia
Catalogo: Marsilio

Immagine: Sebastiano Ricci,
Apoteosi di San Sebastiano, ante 1694, olio su tela (bozzetto per decorazione pennacchio cappella San Bernardino alle Ossa), cm. 78,5 x 63,5, Milano, Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco

mercoledì 1 luglio 2009

Splendori del barocco defilato

Comunicato stampa

Si inaugura l’8 luglio 2009 al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata in Palazzo Lanfranchi a Matera e il 10 luglio 2009 alla Galleria Civica Comunale in Palazzo Loffredo a Potenza la mostra “Splendori del barocco defilato. Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento” posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La mostra è promossa dall’Università degli Studi della Basilicata in occasione del XXV anniversario della sua fondazione, e, insieme, dalla Regione Basilicata, dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della Basilicata, dal Comune di Potenza, dal Comune di Matera e dalla Fondazione Carical.
L’evento espositivo intende presentare il consuntivo più aggiornato dell’attività di ricerca promossa negli ultimi anni dall’ateneo lucano in merito al tema, ancora misconosciuto, del pieno barocco e del rococò sviluppatisi in Basilicata e ai suoi confini. Si tratta della prima grande rassegna di riscoperta del barocco lucano, nei suoi aspetti della pittura e della scultura lignea.
L’occasione è dunque quella di rendere noto e di presentare a un vasto pubblico un capillare lavoro di studio sul territorio che è ancora inedito, offrendo l’opportunità di vedere riuniti capolavori, scelti per qualità e conservazione, disseminati nei vari comuni, conservati nei musei e recuperati dai depositi.
Il titolo prende spunto da un breve racconto di Ermanno Olmi – che durante la sua visita nella città di Altamura, situata a poca distanza da Matera, rimase sorpreso e commosso per i valori umani e civili di questa Italia defilata –, e ciò ha offerto lo spunto per tentare di definire i valori figurativi di una felice stagione artistica che si svolse in Basilicata e ai suoi immediati confini, dal barocco al rococò, e che svela una densità di opere straordinaria quanto inaspettata.
Una situazione defilata dunque, e non periferica, portò alla messa a punto di una ‘cultura ad hoc’ rispondente alle caratteristiche del territorio e consentì larghi margini di libertà e anche di bizzarria espressiva, impensabili nella cultura aulica delle grandi capitali, che, come Roma, Firenze e Napoli, erano saldamente organizzate intorno alle corti e alle accademie.
Il pieno recupero di un fasto artistico, così sorprendente, che attesta un’età d’oro del mecenatismo tra il tardo barocco e il secolo dei Lumi, restituisce un’immagine non convenzionale e, per contro, inedita della Basilicata, probabilmente più vicina a quello che possiamo immaginare dovette essere il contesto storico prima che la frantumazione, politica ed economica, dell’antica e consolidata struttura feudale e della compagine della chiesa ricettizia portasse a un situazione di abbandono, di cui Carlo Levi, confinato politico nella sperduta Aliano, fu tra il 1935 e il 1936 testimone appassionato e poeticamente partecipe.
Una vera e propria scoperta risulterà la sezione della scultura lignea proposta nella sede espositiva di Potenza. È da notare che i pezzi scelti sono quasi tutti di paternità sicura, giusto il fatto di essere corredati della firma e, molto spesso, anche della data. Si è voluto infatti offrire la possibilità di accedere a dati certi, appena recuperati, che potranno costituire punti fermi per ogni ricerca futura. Accanto alla produzione degli scultori napoletani per la Basilicata si aggiunge qui l’attività, sinora sconosciuta, degli scultori pugliesi nella regione lucana, e quella, finalmente riportata in luce sul territorio, degli scultori di origine lucana.
Al rilevante evento espositivo si unisce la pubblicazione di un catalogo scientifico di 320 pagine, curato da Elisa Acanfora, destinato a rimanere come testo di riferimento fondamentale sull’argomento. Il catalogo si propone di illustrare le opere esposte attraverso saggi critici, schede scientifiche e grazie a un apposito corredo fotografico a colori, eseguito per l’occasione e stampato a piena pagina, e offre un ricco repertorio di opere scelte (dipinti e sculture) di cui non si potuta contemplare l’esposizione ma che si segnalano per qualità e rilevanza nell’ambito del patrimonio artistico locale, accompagnato dalle biografie di 157 artisti. Si tratta non solo degli artisti presentati in mostra ma anche del censimento degli pittori e degli scultori in legno di origine lucana e di quelli attivi in Basilicata tra la fine del Seicento e tutto il Settecento. Si comprende dunque che il catalogo si pone come il vasto, e sinora unico, repertorio sul barocco lucano. L’imponente lavoro critico e di catalogazione che permetterà in questa occasione di riscoprire la ricchezza e lo splendore, sinora veramente insospettati, del barocco locale, costituirà motivo di sorprendente novità per il grande pubblico e anche per gli addetti ai lavori.

Splendori del barocco defilato
Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento
A cura di Elisa Acanfora
Date dell’esposizione:
9 luglio-1° novembre 2009
Palazzo Lanfranchi, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata
piazzetta G. Pascoli, Matera
tel. 0835 256262
11 luglio-18 ottobre 2009
Palazzo Loffredo, Galleria Civica Comunale
largo Pignatari, Potenza
tel. 0971 27185
Conferenza stampa:
6 luglio 2009, ore 17.30
Rettorato Università degli Studi della Basilicata
via Nazario Sauro, 85 - Potenza
tel. 0971.202104
Inaugurazione:
8 luglio 2009, ore 18.00 - Palazzo Lanfranchi, Matera
10 luglio 2009, ore 18.00 - Palazzo Loffredo, Potenza
www.splendoridelbarocco.it