Attraverso questa nuova mostra al MACA - Museo d’Arte Contemporanea di Acri (Cs) vengono presentate le opere di centouno artisti della scena contemporanea francese ed internazionale che si sono cimentati in quello che può essere definito come un «atto di trasfigurazione rivitalizzante del quotidiano»; e lo hanno fatto in seguito alla geniale intuizione del collezionista francese Philippe Delaunay - presidente dell’associazione “Á vol d’oiseau du cercle» - di far pervenire a ciascuno di essi una sedia - oggetto quotidiano per eccellenza - ancora imballata e da assemblare, e fornendogli, come unica istruzione, di farne un’opera unica ed irripetibile. “La sedia può essere semplicemente assemblata - ha scritto loro - frammentata, o associata ad elementi estranei, di qualunque natura essi siano. Può essere poggiata al suolo, appesa, sospesa, inquadrata, disposta in qualsivoglia situazione desideriate disporla”.
La maggior parte degli artisti invitati si è fatta a tal punto coinvolgere da marchiare indelebilmente del proprio pensiero contemporaneo questo progetto in apparenza estemporaneo, proponendo delle “sedute in opera” che si inseriscono in maniera appassionante e talvolta sorprendente all’interno della ricerca artistica di ciascuno di essi. Esempi lampanti sono le opere di Anne Rochette e Damien Cabanes. Léo Delarue, Claude Viallat e Pierre Buraglio, danno vita a delle interpretazioni che riecheggiano il loro interesse per la plasticità. Shigéo Shinjo, decostruendo dall’interno la struttura della sedia, impone allo spettatore un risultato inatteso e dissonante. Artisti dagli stili così diversi, quali François Arnal e Lydie Régnier, appendono al muro delle opere che vanno ben al di là dell’oggetto di partenza. Questi sono solo alcuni esempi delle centouno “sedute in opera” - sculture, dipinti, installazioni, video art - che danno corpo alla mostra ASSISES, la cui prima edizione si è svolta nello scorso autunno presso la sede del Ministero della Cultura e della Comunicazione del Governo francese a Parigi, e che ora viene riproposta integralmente al MACA di Acri. Le opere esibite si inseriscono perfettamente in quell’attività creativa che il poeta Francis Ponge aveva denominato con il termine di “objeu”, il gioco dell’oggetto: la rivitalizzazione di frammenti della realtà quotidiana. Ognuno dei centouno artisti ha, infatti, distrutto la sedia, l’ha decostruita, destrutturata, ricostruita, fatta a brandelli, polverizzata, spezzettata, smantellata, sfigurata, smaterializzata, decorata, ornata e in ultima istanza l’ha vivificata in un gioco senza regole, se non quelle dettate dalla propria ispirazione artistica, donandole una nuova consistenza - quella di “seduta in opera” - e una potenza attrattiva capace di incantare quello stesso sguardo intorpidito davanti al quale l’oggetto sedia sembrava sbiadirsi nella sua quotidianità. Scompariva alla vista perché, si potrebbe dire, l’avevamo già vista abbastanza; ma l’arte - e queste centouno opere ne sono la prova - ha la forza di impadronirsi del reale e restituircelo trasfigurandone sorprendentemente i valori e i significati.
La maggior parte degli artisti invitati si è fatta a tal punto coinvolgere da marchiare indelebilmente del proprio pensiero contemporaneo questo progetto in apparenza estemporaneo, proponendo delle “sedute in opera” che si inseriscono in maniera appassionante e talvolta sorprendente all’interno della ricerca artistica di ciascuno di essi. Esempi lampanti sono le opere di Anne Rochette e Damien Cabanes. Léo Delarue, Claude Viallat e Pierre Buraglio, danno vita a delle interpretazioni che riecheggiano il loro interesse per la plasticità. Shigéo Shinjo, decostruendo dall’interno la struttura della sedia, impone allo spettatore un risultato inatteso e dissonante. Artisti dagli stili così diversi, quali François Arnal e Lydie Régnier, appendono al muro delle opere che vanno ben al di là dell’oggetto di partenza. Questi sono solo alcuni esempi delle centouno “sedute in opera” - sculture, dipinti, installazioni, video art - che danno corpo alla mostra ASSISES, la cui prima edizione si è svolta nello scorso autunno presso la sede del Ministero della Cultura e della Comunicazione del Governo francese a Parigi, e che ora viene riproposta integralmente al MACA di Acri. Le opere esibite si inseriscono perfettamente in quell’attività creativa che il poeta Francis Ponge aveva denominato con il termine di “objeu”, il gioco dell’oggetto: la rivitalizzazione di frammenti della realtà quotidiana. Ognuno dei centouno artisti ha, infatti, distrutto la sedia, l’ha decostruita, destrutturata, ricostruita, fatta a brandelli, polverizzata, spezzettata, smantellata, sfigurata, smaterializzata, decorata, ornata e in ultima istanza l’ha vivificata in un gioco senza regole, se non quelle dettate dalla propria ispirazione artistica, donandole una nuova consistenza - quella di “seduta in opera” - e una potenza attrattiva capace di incantare quello stesso sguardo intorpidito davanti al quale l’oggetto sedia sembrava sbiadirsi nella sua quotidianità. Scompariva alla vista perché, si potrebbe dire, l’avevamo già vista abbastanza; ma l’arte - e queste centouno opere ne sono la prova - ha la forza di impadronirsi del reale e restituircelo trasfigurandone sorprendentemente i valori e i significati.
Mostra: ASISSES, sedute in opera
Curatori: Boris Brollo, Philippe Delaunay
Luogo: MACA-Museo Arte Contemporanea Acri
Palazzo Sanseverino-Piazza Falcone, 1 - 87041 Acri (Cs)
Vernissage: 5 luglio 2009 ore 18
Periodo: 5 luglio - 20 settembre 2009
Orario Mostra: 9/13 - 16/20 chiuso il lunedì
Info: Ufficio stampa MACA - tel. 0119422568 - maca@museovigliaturo.it
Tel. 0984-953309 - www.museovigliaturo.it
Curatori: Boris Brollo, Philippe Delaunay
Luogo: MACA-Museo Arte Contemporanea Acri
Palazzo Sanseverino-Piazza Falcone, 1 - 87041 Acri (Cs)
Vernissage: 5 luglio 2009 ore 18
Periodo: 5 luglio - 20 settembre 2009
Orario Mostra: 9/13 - 16/20 chiuso il lunedì
Info: Ufficio stampa MACA - tel. 0119422568 - maca@museovigliaturo.it
Tel. 0984-953309 - www.museovigliaturo.it
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