lunedì 26 aprile 2010

I Preraffaelliti e il sogno italiano

Comunicato stampa

Il progetto di mostra dedicato a “I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones” curato da Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni e promosso dal Comune di Ravenna, dall’Assessorato alla Cultura, dal Museo d’Arte della città e dall’Ashmolean Museum di Oxford con il generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, in programma nelle sale del Mar dal 28 febbraio al 6 giugno 2010, e dal 15 settembre al 5 dicembre 2010 presso l'Ashmolean Museum di Oxford, intende indagare il ruolo artistico e culturale dell'Italia per quel movimento chiamato "Preraffaellita". Si tratta per altro della prima mostra organizzata in Italia sul movimento nel suo complesso e le sue diramazioni.
Sorto in Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo si impose come risposta all'accademismo ufficiale, per il recupero di un'arte spontanea e ispirata alla natura, identificata con l'arte dei pittori prima di Raffaello, come indica il nome.
La brillantezza dei colori, l'attenzione ai particolari naturali, l'estrema semplicità e l'intensità dell’espressione furono elementi della pittura del passato che affascinarono quel gruppo di giovani artisti inglesi capitanati da William Holman Hunt.
L’Italia con la sua arte, il suo paesaggio, la sua letteratura e la sua storia, fu il punto centrale della loro ispirazione: essi cercarono di guidare la riforma della pittura inglese in direzione di soggetti emotivamente sinceri e personali, rifiutando immagini convenzionali legate ai modelli accademici.
Tra i membri fondatori della Confraternita ci fu Dante Gabriel Rossetti: figlio di un esule italiano, trovò una delle sue principali fonti di ispirazione negli scritti di Dante, e realizzò una magnifica serie di acquerelli e dipinti ad illustrare alcuni episodi chiave della Divina Commedia. Anche Burne-Jones realizzò opere tratte da soggetti legati alla letteratura italiana. Se inizialmente l’arte dei Preraffaelliti fu ispirata all’esempio dell’arte italiana, con particolare riferimento al periodo precedente al Rinascimento maturo, a partire dagli ultimi anni del 1850 l'attenzione si volse anche alla pittura del sedicesimo secolo e in particolare a quella veneziana. Dipinti come Dolce Far Niente di Hunt, sono inimmaginabili senza l’esempio del Manierismo, mentre Aurelia (L’Amante di Fazio) di Rossetti è ispirata a Tiziano.
Alla fine il Preraffaellismo mutò in quello che è comunemente chiamato Movimento Estetico: gli scritti di critici come Algernon Swinburne e Walter Pater sul Rinascimento italiano furono un riferimento per i pittori in cerca di liberare il loro lavoro da prosaici argomenti narrativi.
John Ruskin supportò criticamente la Confraternita preraffaellita e fu l'ispiratore di un gruppo di artisti che in quel periodo visitò l’Italia con l'intento di studiare attentamente la natura e di documentare l’architettura e le opere d’arte a beneficio del pubblico inglese, che non avesse visitato quei luoghi. Un certo numero di pittori e disegnatori lavorarono direttamente per Ruskin, per documentare edifici e dipinti che lo studioso credeva in pericolo, o per restauri incauti o per l'incuria del tempo. Tra questi artisti troviamo G.P. Boyce, J.W. Inchbold e J. Brett, poi J.W. Bunney, F. Randall e A. Burgess, che realizzarono disegni per gli studenti di Oxford.
La mostra seguirà dunque questi due filoni principali: l’interesse da parte dei Preraffaelliti per la letteratura e l'arte italiane, con l'esposizione di importanti capolavori di Beato Angelico, Perugino e altri, e la loro rappresentazione del paesaggio naturale e storico italiano.
Il momento conclusivo dei Preraffaelliti in Italia si può vedere nei mosaici della Chiesa di San Paolo dentro le Mura a Roma realizzati da Burne-Jones alla fine del 1880. La mostra includerà cartoni e disegni preparatori per questo progetto, visti raramente in pubblico.
Saranno anche rappresentati lavori della cosiddetta Scuola Etrusca, artisti seguaci del pittore e patriota italiano Giovanni Costa e che con lui credevano nel diritto all’indipendenza dell’Italia, esprimendo la loro ammirazione per il nostro paese con commoventi e vedute paesaggistiche.
La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e gode dei patrocini dell’Ambasciata Britannica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Ravenna.
Il catalogo, con i contributi di Maurizio Isabella, "Patriottismi incrociati: Italia e Inghilterra nel lungo Ottocento"; Martin McLaughlin, "I Preraffaelliti e la letteratura italiana"; Claudio Spadoni, "Sull’incerta fortuna dei Preraffaelliti in Italia"; Colin Harrison, "I Preraffaelliti e l’arte italiana prima e dopo Raffaello"; Christopher Newall, "I Preraffaelliti e l'Italia" è edito da Silvana Editoriale.

Mostra: I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones
Curatori: Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni
Sedi: Museo d’Arte della città di Ravenna
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, Museo d’Arte della città e The Ashmolean Museum, University of Oxford
Periodo: Ravenna, 28 febbraio - 6 giugno 2010
Orari: lunedì - giovedì 9-19; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19
Ingresso: intero € 8, ridotto € 6, studenti Accademia e Università, insegnanti € 4

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