
Altra tappa decisiva nella sua vita è l'incontro con Giulia Hoffmann, che diventerà la moglie. Anch'ella pittrice, di origine bavare, lo introduce al mondo tedesco, abbandonando progressivamente le forme macchiaiole. Dal 1873 si stabilisce definitivamente a Napoli con la moglie, andando in contro ad una pittura più classica e meditata. Anch'egli conclude la sua vita insegnando all'Accademia di belle arti di Napoli.
Non del tutto conosciuti, Marinelli e Tedesco sono due personalità ben definite all'interno della produzione pittorica dell'800 - primi 900, poiché, posti al fianco di autori più marcatamente noti, hanno appreso la lezione e hanno redatto forme personali ed intime, emergendo dalla produzione strettamente provinciale.
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