di Sonia Gammone
La Chiesa della Madonna di
Capodigiano o Maria Santissima delle Grazie di Muro Lucano risale molto
probabilmente agli anni a cavallo tra il XII ed il XIII secolo ed il suo
impianto fu opera del maestro Sarolo di Muro Lucano, come attesta la lapide ora
posta all’esterno della parete di fondo dell’edificio. Da recenti restauri è
emersa l’esistenza di una chiesa preesistente di modeste dimensioni ad aula
unica impostata ortogonalmente all’impianto del Sorolo che inglobò nella parete
laterale destra della vecchia facciata e utilizzò la vecchia aula quale annesso
residenziale. L’edificio ha tre navate suddivise da arcate a tutto sesto
poggianti su pilastri quadrangolari e termina con un’unica abside
semicircolare. Davanti all’ingresso vi sono tre leoni e un’ara circolare
con festone e bucranio di età imperiale romana. Sui pilastri sono emersi,
grazie ai restauri numerose tracce di affreschi di pregevole fattura databili
tra XIII e XV secolo. Sulla parete della navata destra, verso l’ingresso, vi è
un dipinto fortemente lacunoso della prima metà del XV secolo, al centro del
quale si riconosce la parte inferiore della figura della Madonna, seduta su un
trono marmoreo, la quale regge in braccio il Bambino, del quale si scorgono
solo i piedi nudi. Alla sinistra del trono è visibile la parte inferiore di un
santo vescovo, mentre sulla destra è la figura di S. Francesco. Altri affreschi
sono databili alla seconda metà del XIII secolo: quello sul terzo pilastro di
destra raffigura un santo vescovo, di cui è visibile solo il busto, mentre sul
secondo pilastro della navata destra è raffigurato un Arcangelo, ripreso
frontalmente e visibile dalla fronte fino alla cintola. L’affresco infine del
pilastro destro del presbiterio raffigura la testa di un santo vescovo.
L’oggetto venerato per il culto è una statua lignea che rappresenta la Madonna
seduta in posizione rigidamente frontale, il braccio sinistro è alzato e
proteso in avanti a sorreggere il globo con la croce mentre il braccio destro
sostiene il Bambino nudo, seduto sul ginocchio. Nonostante i numerosi
interventi, la statua denuncia una iconografia tardo medievale che induce ad
una datazione a cavallo tra i secoli XIV e XV.
1 commento :
COMPLIMENTI SONIA PER AVER SCRITTO UN BELLISSIMO ARTICOLO SULLA MADONNA DI CAPODIGIANO.
GIANLUIGI MELUCCI
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