venerdì 24 febbraio 2012

Klimt, Hoffmann e la Secessione viennese

di Francesco Mastrorizzi

In occasione del 150° anniversario della sua nascita e a quasi un secolo dall'acclamata partecipazione alla Biennale di Venezia (1910), Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordinaria esposizione, che si terrà nelle sale del Museo Correr fino all'8 luglio prossimo. Gustav Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione, questo il titolo della rassegna veneziana, presenterà, grazie a dipinti, disegni, mobili e gioielli, ma anche ad elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici, la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, in primis l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali Josef Hoffmann.
La mostra illustra come in breve tempo questi due straordinari personaggi, l’artista e l’architetto, furono capaci di condividere incarichi, clienti, amici, ma soprattutto la spasmodica tensione verso il Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale, che nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a Bruxelles, progetti entrambi presenti nella mostra veneziana, ha trovato i punti piu alti della sua utopica realizzazione. La mostra racconta quindi la fertile liaison di questi "pionieri del moderno", per i quali architettura, pittura e arti applicate si mescolarono fino a diventare arti tra loro inscindibili.
A testimonianza di quanto fosse forte l’influenza di Klimt sulla cultura figurativa italiana dell’epoca, verranno esposti nelle sale di Ca’ Pesaro, come completamento e corredo della mostra al Correr, il grande ciclo decorativo di Vittorio Zecchin, Le mille e una notte, e l’altrettanto straordinaria Primavera di Galileo Chini, opere che bene raccontano di questa visionaria affinità elettiva.

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