
La mostra illustra come in breve tempo questi due straordinari personaggi, l’artista e l’architetto, furono capaci di condividere incarichi, clienti, amici, ma soprattutto la spasmodica tensione verso il Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale, che nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a Bruxelles, progetti entrambi presenti nella mostra veneziana, ha trovato i punti piu alti della sua utopica realizzazione. La mostra racconta quindi la fertile liaison di questi "pionieri del moderno", per i quali architettura, pittura e arti applicate si mescolarono fino a diventare arti tra loro inscindibili.
A testimonianza di quanto fosse forte l’influenza di Klimt sulla cultura figurativa italiana dell’epoca, verranno esposti nelle sale di Ca’ Pesaro, come completamento e corredo della mostra al Correr, il grande ciclo decorativo di Vittorio Zecchin, Le mille e una notte, e l’altrettanto straordinaria Primavera di Galileo Chini, opere che bene raccontano di questa visionaria affinità elettiva.
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