giovedì 5 luglio 2012

Itinerario secolare nella città oraziana

di Sonia Gammone

La città di Venosa rappresenta sicuramente una delle mete più suggestive e apprezzate della Basilicata. Una storia millenaria ha forgiato un centro pieno di interesse storico e artico che attraversa le epoche mostrando tutti i suoi tesori: chiese, monumenti, palazzi storici, siti archeologici, sono solo alcune delle attrattive della cittadina famosa per aver dato i natali ad illustri personaggi. Primo fra tutti il famoso poeta latino Quinto Orazio Flacco che vi nacque l’8 dicembre del 65 a. C. e vi trascorse l’infanzia prima di trasferirsi a Roma. Fondata probabilmente dai Pelasgi, il popolo preellenico rappresentante della civiltà micenea, i primi contatti più o meno diretti fra Venusia e i Romani risalgono alla guerra fra Roma e i Sanniti. Nel 291 a. C. Venosa divenne colonia romana e conobbe da subito una grande floridezza economica grazie alla presenza di importanti vie di comunicazione come la Via Appia. Per il visitatore che si appresta a conoscerne le bellezze sono molte le emergenze archeologiche, architettoniche ed artistiche nelle quali imbattersi. A pochi chilometri dal centro abitato si trova il sito paleolitico di Loreto-Notarchirico i cui primi rinvenimenti si hanno negli anni 1980-1985 e hanno portato alla luce oltre 11 livelli sovrapposti databili tra 600.000 e 300.000 anni fa e documentano l’origine e l’evoluzione dell’Acheuleano in Europa occidentale. Reperti fossili unici che è possibile ammirare anche nel Museo Archeologico Nazionale che si trova nel piano seminterrato lungo tutto il percorso che intercorre tra le torri del maestoso castello aragonese fatto costruire dal duca Pirro del Balzo intorno al 1470. Oggi sede anche della Biblioteca Civica e di sale che ospitano mostre ed eventi. Proseguendo il percorse tra le vie del centro storico troviamo splendide piazze e fontane, la maestosa Cattedrale e le tantissimi piccole chiese sparse in tutta città. La destinazione forse più apprezzata e ammirata è senz’altro il complesso della SS. Trinità e della chiesa Incompiuta che insieme al parco archeologico vicino, rappresentano sicuramente il punto di maggior fascino per tutti i visitatori. La SS. Trinità è composta dalla Chiesa antica che sorge sui resti di una domus romana e voluta dai Normanni nel 1042 dove sono conservate le tombe deli Altavilla; dal Palazzo Abbaziale risalente al 942, posto sulla destra della facciata della chiesa antica con la foresteria al piano terra e il Monastero in quello superiore; l’Incompiuta, che come si evince dal nome e la chiesa mai finita posta sullo stesso asse di quella antica, costruita tra l’età di Roberto il Guiscardo e quella di Ruggiero II o di Guglielmo d’Altavilla, presenta una pianta a croce latina e un campanile a vela del XVI secolo; infine il Battistero Peleocristiano risalente probabilmente al V secolo, è caratterizzato da un muro semicircolare all’interno del quale vi è un secondo muro, trilobo, con tre archi che sembrano foglie di un trifoglio, sono presenti all’interno due fonti battesimali una esagonale per il rito cristiano e l’altra a croce latina per quello ariano. Proprio accanto al complesso della SS. Trinità possiamo passeggiare attraverso il parco archeologico di epoca romana col suo parco termale ben conservato. La città di Venosa offre molto di più e soprattutto permette a chi la visita di fare un viaggio nel tempo.

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