di Sonia Gammone
La città di Venosa rappresenta
sicuramente una delle mete più suggestive e apprezzate della Basilicata. Una
storia millenaria ha forgiato un centro pieno di interesse storico e artico che
attraversa le epoche mostrando tutti i suoi tesori: chiese, monumenti, palazzi
storici, siti archeologici, sono solo alcune delle attrattive della cittadina
famosa per aver dato i natali ad illustri personaggi. Primo fra tutti il famoso
poeta latino Quinto Orazio Flacco che vi nacque l’8 dicembre del 65 a. C. e vi
trascorse l’infanzia prima di trasferirsi a Roma. Fondata probabilmente dai
Pelasgi, il popolo preellenico rappresentante della civiltà micenea, i primi
contatti più o meno diretti fra Venusia e i Romani risalgono alla guerra fra
Roma e i Sanniti. Nel 291 a. C. Venosa divenne colonia romana e conobbe da
subito una grande floridezza economica grazie alla presenza di importanti vie
di comunicazione come la Via Appia. Per il visitatore che si appresta a
conoscerne le bellezze sono molte le emergenze archeologiche, architettoniche
ed artistiche nelle quali imbattersi. A pochi chilometri dal centro abitato si
trova il sito paleolitico di Loreto-Notarchirico i cui primi rinvenimenti si
hanno negli anni 1980-1985 e hanno portato alla luce oltre 11 livelli
sovrapposti databili tra 600.000 e 300.000 anni fa e documentano l’origine e
l’evoluzione dell’Acheuleano in Europa occidentale. Reperti fossili unici che è
possibile ammirare anche nel Museo Archeologico Nazionale che si trova nel
piano seminterrato lungo tutto il percorso che intercorre tra le torri del
maestoso castello aragonese fatto costruire dal duca Pirro del Balzo intorno al
1470. Oggi sede anche della Biblioteca Civica e di sale che ospitano mostre ed
eventi. Proseguendo il percorse tra le vie del centro storico troviamo
splendide piazze e fontane, la maestosa Cattedrale e le tantissimi piccole
chiese sparse in tutta città. La destinazione forse più apprezzata e ammirata è
senz’altro il complesso della SS. Trinità e della chiesa Incompiuta che insieme
al parco archeologico vicino, rappresentano sicuramente il punto di maggior
fascino per tutti i visitatori. La SS. Trinità è composta dalla Chiesa antica
che sorge sui resti di una domus romana e voluta dai Normanni nel 1042 dove
sono conservate le tombe deli Altavilla; dal Palazzo Abbaziale risalente al
942, posto sulla destra della facciata della chiesa antica con la foresteria al
piano terra e il Monastero in quello superiore; l’Incompiuta, che come si
evince dal nome e la chiesa mai finita posta sullo stesso asse di quella
antica, costruita tra l’età di Roberto il Guiscardo e quella di Ruggiero II o
di Guglielmo d’Altavilla, presenta una pianta a croce latina e un campanile a
vela del XVI secolo; infine il Battistero Peleocristiano risalente
probabilmente al V secolo, è caratterizzato da un muro semicircolare all’interno
del quale vi è un secondo muro, trilobo, con tre archi che sembrano foglie di
un trifoglio, sono presenti all’interno due fonti battesimali una esagonale per
il rito cristiano e l’altra a croce latina per quello ariano. Proprio accanto
al complesso della SS. Trinità possiamo passeggiare attraverso il parco
archeologico di epoca romana col suo parco termale ben conservato. La città di
Venosa offre molto di più e soprattutto permette a chi la visita di fare un
viaggio nel tempo.
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