Comunicato stampa
Loredana Cacucciolo nasce a Bari. Dopo aver maturato una
formazione scientifica, sente nel 1991 forte l’attrazione per le arti cui
decide di dedicarsi pienamente. Nel 1998, indirizza la sua ricerca verso il
paesaggio, avviandosi verso uno studio intimistico dei paesaggi suburbani,
luoghi di solitudine e riflessione, tema per lungo tempo approfondito.
Attualmente gran parte della sua produzione artistica e’ ispirata dalle letture
dei romanzi di Charles Bukowski. Loredana Cacucciolo rivive l’intenso pathos
dell’artista rappresentando nelle sue tele o tavole interni alto borghesi: le
stanze si trasfigurano in luoghi dell’animo, espressioni delle inquietudini
quotidiane. Così scrive di lei Luigi Dello Russo:”La sua creatività figurativa,
apparentemente natural-realistica, in verità è sottesa da allusioni psichiche
che la apparentano al surrealismo per la sua intimistica e defilata, ma allo
stesso tempo audace, introspezione per sé e che evidenzia agli altri.
I suoi colori preferiti sono funzionali a trame tonali
diffuse e soffuse che vanno dall’ ocra al beige, dal grigio fango al rosato e
proprio perciò integrano tattilità materica e vibrazioni luminose. Ne escono
fuori immagini visivamente note, ma proprio per la resa coloristico-materica
sono indizi di emotività magnetiche, ma indefinibili. L’effetto finale e’ una
ricerca – attraverso le iconologie più scontate – del sé misterioso e possibilità
di indagine per gli altri. La sua iconologia creativa si articola in tre
momenti di sguardo: il primo dall’ampia prospettiva e’ raffigurato da
agglomerati urbani contemporanei costituiti da solidi geometrici privi di
presenze umane: alienanti nelle forme e fangosi nella visione . Più un
ungarettiano “Porto sepolto” che una comunità terrena: un porto arcano quanto
misterioso, luogo sperduto nello spazio e nel tempo e non più recuperabile o
rivivibile, se non una metafora dell’inconscio infrequentabile. Il secondo
riporta una spazialità più ristretta: sono singole stanze, anch’esse non
vissute, ma che conservano i ricordi di rapporti sentimentali o affettivi.
Domina un arredo borghese tardo ottocentesco: le care stanze della “Nonna Speranza’
di Guido Gozzano, senza la di lui ironia, anzi ambiguamente visitate tra
rivissute emozioni e nostalgie di assenze. Infine uno sguardo focalizzato, più
audace ed introspettivo, sugli interni di stanze da letto, ora solitarie ora
con una figura di donna: una autorappresentazione , che riporta alle scelte fotografiche
di Nan Goldin, in meditazione sulla ricerca di una impossibile felicità: più
che perduta, imprendibile. E’ la lucciola di Haruki Murakami di ‘Norwegian wood’:
prima chiusa in un barattolo, poi – lasciata libera – diventò inafferrabile. “In
quel buio provai molte volte ad allungare la mano. Le mie dita però non
incontravano niente. Quella piccola luce era sempre un po’ più avanti delle mie
dita”.
Titolo mostra: Loredana Cacucciolo. La lucciola
A cura di: Luigi Dello Russo
Sede: ADSUM Artecontemporanea, via Marconi, 5 - Terlizzi (BA)
Periodo: 17 novembre - 1 dicembre 2012
Vernissage: sabato 17 novembre 2012, ore 19.00
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