«Con tutta la gente che muore chi se ne frega dell’arte. Ma sbagliano! Perché è per questo che noi combattiamo: per la nostra cultura e per il nostro stile di vita. Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case, troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti e la loro storia è come se non fossero mai esistite, solo ceneri che galleggiano…».
Le parole pronunciate da George Stout, storico dell’arte e tenente dell’esercito degli Stati Uniti d’America durante il secondo conflitto mondiale, fanno riferimento alla missione di salvataggio e ripristino dell’immenso patrimonio artistico depredato dai nazisti durante l’occupazione dell’Europa.
Dopo più di mezzo secolo tali parole appaiono incredibilmente attuali: ogni giorno assistiamo inermi a sacrifici umani in nome di questa religione o quella tradizione; le radici culturali salde e forti della vecchia Europa spaventano più degli eserciti d’oltreoceano; le conquiste di libertà e bellezza-senza-fine fanno invidia a chi non ne coglie l’immane potenziale.
In un contesto internazionale così agitato e terrorizzato, da alcuni giorni si può intravedere uno spiraglio di luce e possibilità: il Comitato Giovani della Commissione Italiana per l’UNESCO. Fortemente voluto da un gruppo di ex stagisti e delegati della CNI Unesco, obiettivo primario è «sviluppare le priorità dell’UNESCO nel campo dell’educazione, scienza, cultura e comunicazione», come riportato nell’articolo 2 dello statuto ufficiale.
In ogni regione d’Italia, tramite avviso pubblico, è stato costituito un Comitato composto da dieci giovani di età compresa dai 25 ai 35 anni, provenienti dal mondo universitario, dell’informazione, della ricerca e di tutte quelle attività direttamente connesse ai territori di provenienza. La mission è quella di coinvolgere la società civile in iniziative culturali e promozionali, con lo scopo di saldare ulteriormente i legami tra la cura del patrimonio e l’aggiornamento scientifico e la divulgazione ad ampio raggio.
Promozione. Sviluppo. Partecipazione: sono queste le key words che sottendono un lavoro che si presenta a lungo termine, lontano dal consumarsi in occasionali e sporadiche manifestazioni.
“Combattere” per la cultura e per la Storia, quella con la maiuscola di manzoniana memoria, consentirà di proseguire idealmente il lavoro di tanti uomini e donne che negli anni, nei decenni, nei secoli hanno lasciato in eredità un patrimonio ineguagliabile: l’Italia.
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