
Può avere ancora senso oggi rappresentare la realtà pittorica? Generalmente si crede che l'arte cosiddetta figurativa sia più facile da capire che non l'arte astratta o aniconica: il fatto di riconoscere in una tela brani di realtà o soggetti riconoscibili può apparire consolatorio, non imbarazzante. Per non parlare del fatto tecnico: quando c'è abilità e mestiere, quando vediamo con i nostri occhi la bravura, la mano del pittore, allora possiamo dire di essere di fronte ad un vero artista. Ma l'apparente facilità di lettura ci fa trovare "brandelli" di realtà, accostamenti “costruiti” fra gli oggetti, segnali a volte di un rapporto conflittuale tra il mondo reale e quello immaginario, tra l'esterno e la prospettiva fantastica e maniacale dell'autore.
L'artista vorrebbe risolvere nell'opera lo sdoppiamento tra il piano oggettivo e quello soggettivo: ma, dislocando semanticamente gli oggetti, costruisce un'immagine nuova, imprevedibile, "altra" rispetto la comune percezione. Per citare un grande che ha percorso in modo eccelso la strada del figurativo, Pablo Picasso: “Vi sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, e ve ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, sono capaci di trasformare una macchia gialla nel sole”.
L’organizzazione, al fine di presentare al meglio le opere esposte, fornirà un particolare servizio di accoglienza alla mostra per cui, durante tutto il periodo, visitatori e collezionisti riceveranno informazioni e ragguagli sugli artisti in mostra.
Alla rassegna saranno presenti le opere di: Giuseppe Cascella, Letizia Romagnoli, Francesco Serafini, Maurizio Carpanelli, Saturno Buttò, Stefania Gravili, Elisabetta Doll, Nicola Testoni, Aurelio Bruni, Fabio Guerrini, Dannied Pread, Pasqualino Fracasso, Giulia Carollo, Antonietta Meneghini, Tommaso Brogini.
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