martedì 15 dicembre 2009

Welcome

di Angela Delle Donne

Propositivo nel titolo, il film da subito rivela un tema scottante: l’immigrazione ed il tentativo degli immigrati di attraversare clandestinamente diversi paesi per arrivare alla propria meta. La produzione francese del film si sofferma sulla storia di un giovane curdo, Bilal, che vuole raggiungere l’Inghilterra dove potrà rincontrare la sua ragazza. Dopo viaggi nascosti nei camion e ai bordi delle strade, in attesa di essere traghettato, si ritrova a Calais, ed inizia per lui un nuovo viaggio nell’incontro con Simon, istruttore di nuoto. Dopo un iniziale scontro tra i due nasce una forte intesa e l’istruttore si offre di allenare il ragazzo clandestino nel tentativo disperato di aiutare il giovane curdo ad attraversare la manica a nuoto.
La già triste storia si corolla di altri drammi quotidiani che a fatica permettono ai protagonisti di andare avanti. Se pur intimamente drammatico, il film sa trovare degli spiragli di luce che aprono interrogativi sull’alterità e sull’amicizia, dove tutti partono da un punto comune per andare verso le proprie aspirazioni di vita. Così le bracciate del nuotatore diventano simbolo delle bracciate verso la vita e verso i rapporti interpersonali.
Il film è stato premiato a Berlino ed è stato molto applaudito in Francia nonostante la presa di posizione nei confronti delle leggi sull’immigrazioni del governo francese; ricordando che l’altro diventa un corpo estraneo da sfruttare o da espellere, senza una vera possibilità di integrazione.

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